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Grande Fratello Vip 2018

Il Grande Fratello Vip termina a notte fonda, nulla è cambiato sugli orari della prima serata in tv

Nonostante le promesse dell’estate, Rai e Mediaset continuano a respingere ogni accusa sulle responsabilità per gli orari impossibili della prima serata. In estate i vertici del servizio pubblico aveva parlato della possibilità di anticiparne l’inizio, ma al momento nulla è cambiato e non si parte prima delle 21.30.
A cura di Andrea Parrella
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Le promesse dell'estate sono rimaste tali, perché almeno al momento non si percepisce nemmeno in lontananza l'annunciato vento di cambiamento che avrebbe dovuto riguardare l'orario di inizio (e fine) di messa in onda dei programmi tv in prima serata. Si parla di quella tendenza delle reti generaliste a far slittare sempre più in là con l'orario la partenza della fascia più importante dell'intera giornata televisiva, con l'ovvia conseguenza di una prima serata che si conclude ad orari impossibili, ben oltre la seconda serata, sfociando ampiamente nella terza.

A risentire maggiormente degli effetti di questo fenomeno è certamente la rete ammiraglia Mediaset, Canale 5, con la messa in onda dei suoi contenuti pregiati di prima serata, che in questo inizio di stagione sono certamente Temptation Island Vip e il Grande Fratello Vip 2018, partito il 24 settembre alle 21.35 e finito quando al 25 settembre ci si era già ampiamente addomesticati, ovvero alla 1.31 di notte (qui il racconto della prima puntata). Sul perché le programmazioni in prima serata su Canale 5 vengano spalmate in modo tale da durare circa 4 ore e concludersi a notte fonda e sui vantaggi ricavati in termini di rilevazione degli ascolti, ne abbiamo parlato qualche mese fa e, al momento, la sostanza della questione non sembra essere cambiata. Una strategia, questa, che tra l'altro ha a che fare relativamente con l'orario d'inizio della prima serata.

Ma, come si dice, il pesce puzza dalla testa e infatti il problema degli orari impossibili della prima serata nasce da lontano e non sembra essere di facile risoluzione. Canale 5, infatti, respinge le accuse e da mesi (ovvero da quando l'opinione pubblica ha iniziato a sollevare con maggiore insistenza la questione) rinviandole alla Rai, ritenuta da Mediaset vera responsabile dell'inizio ritardato della prima serata. Pochi giorni fa il concetto era stato ribadito da Antonio Ricci, in occasione della presentazione della nuova stagione di Striscia La Notizia:

La Rai non ha mai provato a cominciare il prime time alle 21.15, come aveva annunciato. Mai, forse solo una volta. Se lo fanno per esigenze loro, non devono incolpare gli altri. Tutte le colpe che danno agli altri devono tenersele per sé per il rispetto che devono al pubblico. Noi lavoriamo per una tv commerciale, abbiamo altri interessi e poi cominciamo dopo di loro, gravati anche da un minuto di pubblicità. Speriamo di mettere una pietra tombale su questo balletto ipocrita

E la Rai che dice? Nei mesi estivi Angelo Teodoli, direttore della prima rete, aveva detto la sua sulla vicenda, palesando un atteggiamento respingente rispetto all'assunzione di responsabilità: "Sono disponibile a far terminare l’access di Raiuno dall’autunno alle 21:15, in una logica di coordinamento fra tutte le reti, del resto la nostra rete già lo annunciò e lo fece nel 2016 con Andrea Fabiano, incontrando però una concorrenza poco ricettiva che continuò a chiudere l’access dopo di noi. Nelle ultime due stagioni, dati alla mano, l’access di Canale 5 ha chiuso sempre dopo quello di Raiuno. Ora forse potrebbe essere la volta buona che si possa fare, noi ci siamo, non resta che passare ai fatti".

Risultato? Secondo la guida tv la prima serata di Rai1 continua ad avere fissato come orario d'inizio quello delle 21.30, con Canale 5 che rilancia alle 21.35. Un gioco al rimpallo di responsabilità che non ha portato, e sembra non porterà, ad alcun progresso, ma che continuerà a pesare, questo è certo, sull'unica vittima incolpevole di questo stato dell'arte: il solito, caro telespettatore.

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