Il fratello di Maradona: “Basta critiche, non si può più difendere. Ha fatto male solo a se stesso”
La puntata di Live – Non è la D'Urso trasmessa domenica 29 novembre ha concesso ampio spazio alla notizia della morte di Diego Armando Maradona. Nello spazio dedicato al talk, presente anche Giampiero Mughini che ha avuto parole durissime per il campione deceduto all'età di 60 anni per un arresto cardiaco. In collegamento il fratello di Diego Armando Maradona, Hugo, e la moglie Paola.
Il fratello di Diego Armando Maradona replica a Mughini
Ricordiamo che Giampiero Mughini, in collegamento a Stasera Italia, ha dichiarato di Diego Armando Maradona: "È morto a 60 anni, ma era sfatto, frantumato e disperato da anni" e ha aggiunto: "Le sue ultime immagini sono raccapriccianti dal punto di vista umano, e lo dico con commozione. Era un essere sfatto dalle sue abitudini. E d'improvviso lo facciamo santo? Ma no, ma no. Era un grandissimo atleta, un figlio del secolo, drammatico e contraddittorio". Hugo, il fratello di Diego Armando Maradona, ha replicato a Mughini e a coloro che nel giorno della sua morte hanno voluto rimarcato i suoi problemi con la droga: "Mio fratello si è fatto male da solo, non ha chiesto niente a nessuno. Ok? Questa è la prima cosa. Parlare così di un uomo che non si può difendere, non mi sembra bello". Mughini, allora, ha sottolineato che non aveva alcuna intenzione di offendere il campione di cui riconosce la grandezza:
"Ho una commozione per il destino e per il genio drammatico di suo fratello assoluta come non può non averla chi ama lo sport, di cui lui è stato uno dei più grandi interpreti nel ‘900. Però dinanzi alla beatificazione e alla semplificazione di chi vedeva soltanto la bellezza dei gol in questo destino drammatico… Poi io ho detto quelle frasi e me ne sono dimenticato dopo 5 minuti. Lo si dice per una verità di una tragedia umana. Non per offendere".
I dubbi sulle circostanze della morte di Maradona
Un video, poi, ha ripercorso le ultime notizie sulle circostanze della morte di Diego Armando Maradona. È stata aperta un'indagine per omicidio colposo. C'è chi sostiene che sia morto in solitudine e che nessuno della famiglia, eccetto un nipote, si sia preso cura di lui nei delicati giorni che sono seguiti all'intervento alla testa. Il fratello Hugo ha replicato anche su questo punto:
"Sono in comunicazione con le mie sorelle. L'unico che stava accanto a lui era mio nipote, il figlio di mia sorella, che era come un figlio per Diego. C'era l'infermiera, i dottori. Lui non voleva che nessuno entrasse in camera, per questo l'infermiera era fuori dalla porta. Non so cosa è successo. Mi auguro che non sia stata trascurata la vita di mio fratello e che non ci siano stati errori dei medici. Ora c'è un'indagine, vedranno gli avvocati e la polizia in Argentina. A me dispiace, perché se è vero quello che stanno dicendo i giornali, mi fa male il doppio perché non meritava di essere lasciato solo. Ma solo non era perché c'era mio nipote, che da molto tempo vive con lui. Quanto ai dottori, ai medici e alle infermiere, le indagini chiariranno cosa è successo".
Barbara D'Urso, poi, ha fatto sentire a Hugo l'audio della chiamata ai soccorsi da parte del medico personale di Diego Armando Maradona. La conduttrice si è detta stupita dal tono pacato con cui il dottore sollecita l'intervento di un'ambulanza. Anche Hugo ha manifestato qualche perplessità: "Mi sembra strano che non dica il nome di mio fratello. La prima cosa che ti chiedono è come si chiama l'uomo che ha un problema. Non gliel'ha chiesto chi ha risposto al telefono e non l'ha detto il medico". La moglie di Hugo, Paola, è intervenuta: "Io sono scioccata, lo sai sono napoletana, per noi è D10s. Non mi spiego cosa è successo. Non lo so". Lo spazio dedicato a Maradona si è concluso con un pensiero di Totò Schillaci prima di lasciare spazio alle immagini del campione: "Ricordo una partita giocata a Napoli, al San Paolo, io giocavo con la Juve. Finì 3 – 0, lui fece un gol strepitoso. Io ero un po' triste alla fine. Venne da me, mi accarezzò la testa e mi chiese di scambiarci la maglia. Una cosa umanamente incredibile".