Il delitto di via Poma diventa una fiction per Canale 5
A pochi mesi dalla sentenza di primo grado che dichiara Raniero Busco colpevole dell'omicidio della sua ex Simonetta Cesaroni (nella foto) nell'agosto del 1990, condannandolo a 24 anni di carcere, la TAODUE per la regia di Roberto Faenza, decide di raccontare al pubblico questo caso di cronaca nera italiana, rimasto irrisolto per quasi 20 anni. Per farlo, quale miglior mezzo narrativo e realistico di una fiction televisiva, che sarà prodotta e girata per Canale 5 e di cui già alcuni interpreti sono ufficializzati, come Giorgio Colangeli nel ruolo del portinaio di Via Poma, Pietrino Vanacore e quello di Silvio Orlando nei panni dell'ispettore che curò la prima parte delle indagini sul delitto.
L'idea di una fiction riassuntiva del caso arriva a carte quasi del tutto scoperte per il delitto di Via Poma, che negli anni è stato attraversato da controversie, dubbi e sospetti di implicazioni con il clan della Magliana, per arrivare poi ad una risoluzione non tanto lontana dal privato della povera vittima, deturpata da numerose coltellate e colta di sorpresa dal suo assassino sul luogo di lavoro, sede che solo pochi intimi conoscevano. Il portiere Vanacore, morto suicida nel 2010, poco prima di essere chiamato a testimonianza per l'udienza che di lì a poco avrebbe emanato la condanna per Busco, fu inizialmente ritenuto colpevole della morte di Simonetta, per alcune incongruenze temporali, che vedevano delle mezz'ore di assenza ingiustificata del portinaio in quel fatidico giorno. Con un bigliettino, l'uomo giustificava poi l'anno scorso il suo gesto, dicendo di non poter più sopportare sofferenze e sospetti per il delitto e poco dopo sarà ritenuto estraneo all'atto omicida.
La serie tv del regista Faenza, nel rispetto dei familiari della vittima, vedrà solo piccole e fugaci comparse del personaggio di Simonetta, mentre l'azione ruoterà intorno al personaggio della sorella Paola, la cui interprete si sta ancora cercando tra le candidate. Il tutto avrà inizio dall'allarme dato dalla signora Cesaroni, recatasi in via Poma alla ricerca della sorella scomparsa e la prima a trovare Simonetta morta, nella stanza accanto del suo ufficio. La cronaca nera diventa un prodotto televisivo che intrattiene e racconta, in un contrasto forte, quanto efficace se la fiction confezionata si rivela di qualità e rispettosa del riferimento reale.