Il cellulare provoca il cancro? Servizio choc a Le Iene
L'uso dei cellulari può provocare il cancro? Al momento, purtroppo, nessuno è in grado di escluderlo. A sottolinearlo è Matteo Viviani che ha realizzato un servizio per la trasmissione Le Iene destinato a fare parecchio discutere. La ricerca in questione mira infatti a stabilire se esista o meno una correlazione tra l'uso dei cellulari o dei cordless e il cancro. Per raccontare la presunta pericolosità degli apparecchi telefonici senza fili, Viviani ha utilizzato la storia di Innocente Marcolini, un ex manager ammalatosi di cancro per aver utilizzato – o almeno così ha stabilito la Cassazione – il cellulare per circa 4/5 ore al giorno. Il tutto per 11 anni. L'uomo si è visto riconoscere il diritto a usufruire della malattia professionale in quanto sarebbe stato proprio l'uso prolungato del cellulare a provocargli il cancro al cervello.
Sotto accusa ci sarebbero le radiazioni emesse dai dispositivi in questione che, pericolose negli adulti, diventerebbero addirittura letali nei bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni. Questo perchè le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari – e in generali dai telefoni senza fili – sarebbero in grado di penetrare il cranio fino a raggiungere – nei più piccoli – quasi tutto il cervello. Per rendere al meglio la pericolosità presunta dei cellulari, Viviani ha utilizzato un apparecchio che consente di misurare con precisione il numero di radiazioni a cui si espone un individuo tenendo il cellulare a distanza dal corpo di circa 2 cm, così come consigliato dalle società costruttrici.
Purtroppo pur allontanandolo dal corpo alla distanza consigliata, la situazione rimane praticamente invariata rispetto alla situazione che si verifica se lo si utilizza tenendolo attaccato all'orecchio. E in auto, gli effetti legati all'uso del cellulare si triplicano addirittura. Al momento purtroppo, non è ancora possibile stabilire se i cellulari provochino o meno il cancro. Per saperlo con certezza, bisognerà attendere almeno 3 anni. Nel frattempo, consiglia Viviani, meglio utilizzare l'auricolare. Ma l fatto che per rivelarlo sia necessaria una trasmissione come Le Iene lascia tutti sconcertati.