Il Canone Rai potrebbe essere incluso nel pagamento della corrente elettrica
La rivoluzione, per quel che riguarda il Canone Rai, uno dei tributi più indigesti ai contribuenti, è un cantiere in continua evoluzione e, a quanto pare, dovrebbe rientrare tra i provvedimenti che il governo punta a chiudere nel breve termine, se possibile entro l'anno. Il sottosegretario alla Comunicazione Giacomelli sta infatti spingendo affinché la revisione dei costi per i cittadini e le modalità di pagamento possano essere modificate dalla loro modalità standard quanto prima. Al momento la soluzione più accreditata è il pagamento del tributo inserito in bolletta dell'elettricità, che comporterebbe un'esazione ribassata rispetto al passato. Nelle intenzioni del governo il Canone dovrebbe trasformarsi in contributo, con un allontanamento sensibile dalla fatidica cifra di 113,00 € sino a rientrare in una fascia che va dai 35 ad un massimo di 80 euro circa per ciascun intestatario. L'obiettivo, naturalmente, è quello di ridurre la clamorosa evasione riguardante il Canone: si tratta di una cifra, quella evasa, che si aggira sui 450 milioni di euro.
Chi dovrà pagare il Canone Rai?
Si pensa dunque ad un metodo che ampli la platea degli abbonati, estendendo a tutti il tributo e riducendone il costo pro capite. A quanto pare saranno coinvolti non solo i possessori di apparecchio televisivo (stimati intorno al 98% della popolazione), ma anche coloro che sono in possesso di dispositivi in grado di consultare l'applicazione Rai e le dirette online, come smartphone, tablet o pc. In buona sostanza, dimostrare di non dover pagare il canone sarà operazione alquanto complessa. Esenti, o beneficiari di un bonus, naturalmente sarebbero coloro in grado di dimostrare una situazione economica di indigenza o di difficoltà. Ma si tratta di uno strumento invero già esistente in passato, non molto utilizzato dalle famiglie.
Le tempistiche per il nuovo Canone Rai?
Il sottosegretario Giacomelli, a Washington per la presidenza del Consiglio Ue per le Telecomunicazioni, secondo quanto sostenuto da Il Messaggero ha presentato la sua proposta di emendamento, prima di partire, al ministro dell'economia Padoan, che a questo punto dovrà analizzarla e stabilire di concerto con Renzi se inserirla come semplice emendamento alla complessiva Legge di Stabilità, o creare un decreto ad hoc. Per quel che riguarda le casse del servizio pubblico, un'operazione d'urgenza sarebbe propizia, in virtù di difficoltà derivanti da tanti fattori differenti. Un ostacolo concreto al pagamento del tributo in bolletta elettrica potrebbe però risiedere nelle proteste mosse qualche mese fa dal presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bortoni, il quale parlò esplicitamente di un uso improprio del mezzo. E forse è una riflessione che andrebbe fatta. Quel che si sa si riferisce alle intenzioni ed è certo che Renzi e i suoi collaboratori vorrebbero vedere tutto pronto già per l'inizio del prossimo anno, oramai alle porte.