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Verissimo 2020/2021

Il calvario di Cherif Karamoko: “Mio fratello morto nel viaggio dalla Libia, è sparito tra le onde”

È devastante il racconto che Cherif Karamoko, calciatore scappato dalla guerra in Guinea e arrivato in Italia dove ha cominciato a giocare a calcio in serie B, affida a Silvia Toffanin. In onda a Verissimo, senza che la conduttrice riesca a trattenere le lacrime, il campione ha raccontato il lungo calvario per arrivare in Italia: “La barca è affondata a mio fratello mi ha passato un salvagente. Poi è scomparso nelle onde”.
A cura di Stefania Rocco
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Un racconto devastante quello di Cherif Karamoko, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo nella puntata in onda sabato 27 febbraio. Calciatore che ha debuttato nel 2019 in serie B nel Padova, Cherif ha raccontato la sua storia di dolore in un libro. La conduttrice lo ha voluto in tv perché raccontasse il suo vissuto, una storia carica di dolore, segnata dalla perdita dei suoi genitori e del fratello, morto dopo che il barcone a bordo del quale si erano imbarcati per raggiungere l’Italia è affondato nel Mediterraneo.

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La storia di Cherif Karamoko

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Di fronte alle lacrime di Silvia Toffanin, Cherif ha raccontato la sua storia. Il padre, imam del suo quartiere, morì quando aveva appena 13 anni, ucciso dalle milizie durante la guerra in Guinea. Ma i dolori per il giovane Cherif non sono finiti. A 15 anni perde la madre, scomparsa a causa dell’ebola. Ma è la perdita del fratello Mory ad averlo devastato. Mory è morto durante il naufragio del barcone a bordo del quale i due fratelli hanno tentato di raggiungere insieme l’Italia. “Su quella barca potevano starci 60 persone, ma noi eravamo in 143. Era piena, non ci stavamo, ma chi aveva organizzato il viaggio era armato e ci ha spinto a forza tutti dentro. Non c’era spazio per muoversi”, racconta Cherif tra le lacrime:

Una notte, abbiamo iniziato ad imbarcare acqua. A quel punto è nata una battaglia disperata per accaparrarsi i salvagenti, che erano pochissimi rispetto a quanti eravamo. La gente urlava e non si capiva niente.

La morte di Mory, fratello di Cherif Karamoko

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A bordo di quella barca, Cherif ha perso suo fratello: “Quando la barca è affondata ci siamo aggrappati ad alcuni pezzi dell’imbarcazione. Ero senza forze, faceva freddissimo e avevo bevuto un sacco di benzina. All’improvviso mio fratello mi ha allungato un salvagente e mi ha detto di tenere duro, che sarebbe arrivata la nave italiana a salvarci. Mi ha detto di salvarmi perché dovevo giocare a calcio. Lui era al mio fianco e non mi sono accorto quando è scomparso nelle onde. Sono svenuto e mi sono risvegliato in ospedale in Italia”. Cherif spera ancora con Mory sia ancora vivo da qualche parte:

Ancora oggi non credo a quello che è successo. Forse si trova da qualche parte in Italia o è in Libia, non lo so. Quando eravamo a Tripoli mi diceva di guardare le luci in fondo al mare, che lì c’era l’Italia, il posto dove avrei potuto realizzare il mio sogno.

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