Il Cacciatore 2, la serie con Francesco Montanari dal 19 febbraio su Rai2
Arriva su Rai2 "Il Cacciatore 2", la seconda stagione della serie Tv con protagonista Francesco Montanari nei panni di Saverio Barone, il PM antimafia che sfida la malavita corleonese. La prima stagione, trasmessa nel 2017, aveva riscosso un buon successo di pubblico ed era stata premiata alla prima edizione di Canneséries, il festival internazionale delle serie Tv, con il riconoscimento a Francesco Montanari in qualità di miglior attore protagonista. La seconda stagione del Il Cacciatore, diretta da Davide Marengo, andrà in onda da mercoledì 19 febbraio per 4 settimane, in prima serata su Rai2 e darà seguito a quanto visto nella prima, con Saverio Barone, il personaggio liberamente ispirato ad Alfonso Sabella, che è anche tra i creatori della serie e autore del libro da cui è tratto il soggetto.
L'ossessione di Saverio Barone
Nel primo capitolo de Il Cacciatore avevamo conosciuto la storia di Barone, entrato a far parte dell'antimafia in quello stesso giorno del 1993 in cui viene rapito Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito mafia Santino Di Matteo, tristemente passato alla storia per essere stato rapito dalla mafia di Giovanni Brusca e fatto prigioniero per tre anni, prima dell'uccisione e del cruento occultamento del cadavere, sciolto nell'acido. Giuseppe Di Matteo sarà per Barone una vera e propria ossessione e anche la seconda stagione comincia nel segno della speranza di ritrovare il bambino rapito dai mafiosi di cui sta seguendo le tracce. Se nella prima stagione il volto del male era stato principalmente quello di Leoluca Bagarella, interpretato da David Coco, in questa seconda stagione l'antagonista avrà il volto di Giovanni Brusca, interpretato da Edoardo Pesce, capo di Cosa Nostra e responsabile principale del rapimento e dell'uccisione di Giuseppe Di Matteo.
La trama de Il Cacciatore 2
Saverio Barone ha ricevuto dal pentito Tony Calvaruso (Paolo Briguglia) la posizione esatta del nascondiglio di Brusca e si sente ormai a un passo dall’arrestarlo, così da poter riportare a casa il bambino. Nel frattempo, però, Saverio Barone è anche un uomo diverso rispetto a quello che abbiamo visto nella prima stagione. Il personaggio di Montanari ha imparato a coniugare l’ossessione del lavoro con la sua vita privata e familiare, dopo il rischio di perdere la moglie Giada (Miriam Dalmazio) e la figlia Carlotta. Al fianco di Barone c'è Carlo Mazza (Francesco Foti), collega che è ormai diventato il miglior amico di Saverio. Per lui arrestare Brusca significa mantenere raggiungere lo scopo che si è prefisso dopo l'uccisione di Giovanni Falcone, di cui era grande amico. Ha detto a sua moglie Teresa (Rosalba Battaglia) che nel con l'arresto dell'assassino di Falcone avrebbe lasciato l’antimafia. Ma non lo ha ancora detto a Saverio e non sa come la prenderà. Ma la lotta alla mafia, che pare a un passo dal concludersi, si rivelerà per Barone e Mazza molto più complessa di quel che pensano, inglobando nelle conseguenze di questa lotta anche la sfera privata e familiare.
La figura di Giovanni Brusca nel Cacciatore 2
Anche la seconda stagione de Il Cacciatore racconterà parallelamente il privato del magistrato e dei mafiosi che combatte, a dimostrazione di essere un prodotto televisivo che non ha intenzione di tracciare una linea di separazione netta tra il bene e il male, ma che al contrario vuole andare a raccontare le sfumature, le zone d'ombra, l'umanità di qualsiasi personaggio, persino quella più brutale. Lo stesso Giovanni Brusca non dovrà solo fare i conti con la lotta per mantenere il controllo di Cosa Nostra, minacciato dall'arrivo di nuovi nomi di peso sulla scena come quello di Bernardo Provenzano (Marcello Mazzarella). Dovrà anche scontrarsi con la diatriba familiare contro un fratello Enzo (AlessioPraticò), che da accondiscendente luogotenente inizia a manifestare una certa contrarietà rispetto all'idea di essere solo una spalla di suo fratello. Vuole spazio e libertà e l'ingresso nella sua vita di Maria Savoca (Veronica Lucchesi) alimenterà ancor di più la convinzione di poter ambire a una vita diversa.