Il Buco disponibile su Netflix, l’horror perfetto (o anche no) per questo periodo di isolamento
Tra le nuove uscite Netflix c'è un film che, in soli due giorni, già sta facendo discutere. Si tratta de "Il Buco", opera prima del regista spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia, che ha dato vita a questo lungometraggio horror dai toni apocalittici che, nel periodo di isolamento forzato in cui siamo destinati a vivere in seguito all'emergenza coronavirus, sembra tratteggiare perfettamente lo stato d'animo di ognuno di noi.
La trama de "Il buco"
Il protagonista della storia è Goreng, costretto a trascorrere sei mesi all'interno di una prigione verticale, chiamata La Fossa. Quando vi arriva, perde completamente i sensi e, una volta svegliatosi, gli vengono fornite delle istruzioni di sopravvivenza dal suo compagno di "cella" di nome Trimagasi. Si scopre ben presto che questa costruzione carceraria sottende a delle regole piuttosto particolari: ogni primo del mese i detenuti si svegliano in un piano diverso della struttura, ad ognuno di loro è consentito nutrirsi attraverso una piattaforma che si ferma al centro di ogni cella passando da un piano all'altro. Ciò che non possono fare è conservare gli alimenti e, soprattutto, impiegare oltre i due minuti di tempo in cui la piattaforma sosta nell'abitacolo per mangiare. Ovviamente più il livello in cui si trovano i detenuti è basso, più le possibilità di sopravvivere sperando che altri possano aver lasciato del cibo, scarseggiano. Sarà proprio Goreng a spezzare questa perversa catena e a sovvertire le regole della prigione, rischiando la sua vita. Censore sadico e a volte diabolico della prigione è una donna, interpretata da Antonia San Juan, che modifica a suo piacimento le regole di questo perfido gioco al massacro. Particolare da non sottovalutare è la scelta del protagonista di portare con sé, come unico oggetto in suo possesso, il libro del Don Chisciotte, metafora della lotta continua e impavida contro un nemico che, spesso, nemmeno si conosce.
Curiosità sul film
Disponibile già dal 20 marzo sulla piattaforma streaming, Il Buco è arrivato in Spagna alla fine del 2019, dopo aver girato per diversi festival cinematografici da Toronto in cui fu presentato con il titolo The Platform a Torino, dove è stato accolto favorevolmente dalla critica. Il regista, Galder Gaztelu-Urrutia, ha ricevuto la nomination ai Goya come miglior regista emergente, ed ha vinto il premio per i migliori effetti speciali. Peculiarità della pellicola, infatti, è la dimensione verticale in cui si svolge l'intera storia e che rappresenta una sorta di metafora della scalata sociale, dal basso verso l'alto e viceversa. Tutte le riprese sono svolte in modo tale da percepire l'oppressione dei protagonisti che vivono in un ambiente scuro e claustrofobico, sensazione resa ancor più evidente dalle location scarne e incolore. Un film che, nonostante l'angoscia e la paura, invita a riflettere e ad analizzare l'andamento della società capitalistica a cui ormai siamo assuefatti.