Il Bagaglino chiude i battenti dopo 46 anni di satira in tv
La storia del Bagaglino: 46 anni di satira italiana
La compagnia del Bagaglino nasce nel 1965, in un teatro-cantina di Vicolo Campanella: con il volto storico Oreste Lionello il gruppo supera nei primi anni di vita una fase scissionista voluta da Luciano Cirri, che porta la compagnia a spaccarsi in due. Il fallimento del secondo progetto porta vale il Bagaglino ad un progetto univoco, con la conseguente consacrazione ad alti livelli. Teatro delle scenette satiriche dei suoi personaggi diventa il Salone Margherita nel 1972 e dopo solo un anno le celebri opere della compagnia, televisive e teatrali, cominciano ad attirare folle di pubblico e attenzione dei media. Dal primo spettacolo Dove sta Zazà? ai recenti Marameo e Gabbia di Matti, attraverso l'Italia che cambia, che si indigna per le magagne dei potenti o che chiacchiera del pettegolezzo dell'anno: una finestra sui grandi scandali del Bel Paese, sui politici e le personalità più chiacchierate, sui volti della televisione negli aspetti caricaturali e parodistici.
La celebre imitazione di Giulio Andreotti dell'indimenticato Oreste Lionello, venuto a mancare nel 2009, Maria De Filippi e Raffaella Carrà con un imparruccato Leo Gullotta, lo storico capo-comico conduttore Pippo Franco, la ciurma di comici tra cui Maurizio Mattioli, Martufello, Gianfranco D'Angelo e le prime donne del Bagaglino, da Gabriella Ferri a Pamela Prati. Dal 1965 ad oggi, tra Rai 1, Rai 2 e Canale 5, al sabato o al venerdì, in teatro e in tv, attraverso numerosi spettacoli da tutto esaurito, abbiam ripercorso lo scandalo di Tangentopoli con Bettino Craxi, l'entrata in scena di Silvio Berlusconi, la caduta del governo Prodi e il personaggio dell'onorevole Mastella, lo scontro occidente-oriente con Clinton e Saddam Hussein protagonisti, fino ad arrivare al gossip del secolo, l'unione tra politica e spettacolo, sancita dalla relazione Sarkozy- Carla Bruni. Un percorso lungo 46 anni, attraverso i fatti salienti della cronaca nazionale ed estera, con il giusto humor e la pungente analisi dell'attualità che la satira mette in atto.
Le Prime Donne del Bagaglino
A scandire la storia di questo varietà italiano non sono stati solo i comici e le loro gag o pittoresche rappresentazioni, ma anche prorompenti figure femminili nel ruolo da esse lanciato della soubrette. Le prime donne del Bagaglino si sono avvicendate sul palco coni performance di ballo che le vedevano al centro della scena, attorniate dal corpo di ballo professionista, su di una musica registrata con la voce della soubrette, che mentre ballava si cimentava nel playback del pezzo. Piacevoli accompagnatrici degli ospiti, dei comici, del conduttore, con sguardi ammiccanti, movenze sinuose e capacità di tenere il palco: questo e altro ancora son state le prime donne del Bagaglino, dalla Gabriella Ferri del '73, alle storiche Pamela Prati e Valeria Marini, lanciate dalla compagnia teatrale nella loro carriera televisiva. E poi le protagoniste del gossip nostrano quali Aida Yespica, Nina Moric, la tronista Giulia Montanarini, Natalia Bush, Ramona Badescu senza dimenticare la professionalità di Carmen Russo, Angela Melillo e Matilde Brandi. Nastri e lustrini, sguardi contemplativi e ricchi di ammirazione lanciati dal pubblico a cotanta bellezza, nuda ma mai volgare poichè facente parte dello spettacolo anch'essa, senza mercificazione o svalutazione dell'immagine, ma pura interpretazione di un ruolo quale quello della soubrette.
La chiusura del Bagaglino per mancanza di ascolti tv
Volti celebri e meno celebri del mondo dello spettacolo si son seduti per 46 anni sulle poltroncine rosse del Salone Margherita, posto voluto ma mai ottenuto da Jackie Kennedy, come racconta Pingitore, poichè quando chiamò il teatro era pieno. Sold out ripetuti nei tanti anni di storia, ma il declino dei risultati negli ultimi anni era evidente, soprattutto dal dato d'ascolto e di share, che nell'edizione televisiva del 2009 registrò una media di 2 milioni di telespettatori, con l'11% di share. Ora la Traviata è pronta ad andare in scena al Salone Margherita, cala il sipario su un pezzo di satira italiana, con i suoi personaggi e il suo modo di raccontare l'Italia che sembra non far ridere più, forse non per mancanza di qualità, ma perchè si è stanchi ormai di vederci derisi, non dalla satira ma dalla realtà.