Iacopino: “Elena Ceste è morta ammazzata, perché le associazioni tacciono?”
La denuncia nei confronti di Barbara D'Urso per abuso di esercizio dell'attività giornalistica (ricordiamo che la conduttrice non è iscritta all'ordine, pertanto non è giornalista) ha scosso l'opinione pubblica. Non sono tardate ad arrivare anche le reazioni da parte degli addetti ai lavori. E le polemiche. Giampiero Mughini su Dagospia critica l'attacco dell'Ordine: "Si plachi e si attenga al suo. Al nulla. Lasci perdere la d’Urso e i milioni di italiani così e così che ne vanno in estasi". E così anche Selvaggia Lucarelli che dalla sua pagina Facebook, nonostante in passato abbia aspramente criticato la stessa D'Urso, si ritrova a difenderla: "Premesso che Iacopino è un presidente molto in gamba […] Perchè denunciare solo lei e non monitorare anche programmi di signori con tesserino? "
La risposta di Iacopino arriva questa mattina, come di consueto, in un post sulla sua pagina ufficiale dove colpevolizza il silenzio delle associazioni delle donne.
SOUBRETTE E VOLGARI SILENZI. È partita la strana orchestra. Carissimi "nemici" scendono insieme in campo a difesa della signora Barbara D'Urso. Non mi riferisco ai cittadini che gradiscono quel tipo di trasmissioni. Ci mancherebbe altro! Parlo di altre soubrette, di qualche raffinato commentatore, di alcuni "signor no". Li ritroveremo tutti o quasi, immagino, prossimamente nel salotto strappalacrime.
Quel che mi indigna è il silenzio delle associazione delle donne. Elena Ceste, morta ammazzata, diventa carne per le esibizioni a raffica di fidanzati, veri o presunti (manca quello delle elementari) e stanno tutte in silenzio. Viva la coerenza!
Quel che mi disgusta è il silenzio di tutte quelle altre associazioni che dicono di preoccuparsi del benessere dei minori. I figli di Elena Ceste che cosa sono?
Vergogna.