Iacona contro i tagli in Rai: “Presadiretta rischia di chiudere”
Riccardo Iacon si accinge a ripetere i fasti della scorsa stagione televisiva, ovvero riproporre quella staffetta tra Presadiretta e Report che ha fruttato ottimi risultati a Rai3 ed ha garantito ai due programmi, vero patrimonio della rete, una maggiore visibilità nei confronti del pubblico. Un patrimonio che rischia di essere sperperato, almeno secondo quanto lo stesso caporedattore conferma in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il programma infatti rischia di chiudere in conseguenza ai tagli lineari e in qualche modo iniqui ai quali la direzione Rai sta procedendo: "Questi tagli insistono su compensi bassi, su persone che, tra l’altro, si anticipano le spese di viaggi e di alberghi necessari per fare i nostri reportage. In tutto questo, da caporedattore Rai, vedo un pericolo: la Rai non può permettersi di perdere il gruppo di lavoro di Presadiretta che troverebbe lavoro altrove perché esiste un mercato. Sono persone valide che non avrebbero certo problema a trovare spazio nella concorrenza".
"Il programma rischia di chiudere"
Il programma dunque, la cui ripartenza è prevista per domenica 7 settembre (con un ritorno all'ultimo giorno della settimana in prima serata, a differenza del lunedì scelto l'anno scorso), corre il serio rischio di andare incontro ad un momento di difficoltà, avendo all'interno della sua squadra una parte minore di dipendenti Rai e molti altri che invece sono a partita Iva, dunque penalizzati dalla spending review. Continua Iacona dunque, augurandosi per il futuro prossimo "un segnale forte dalla direzione generale con cui si dimostri di voler mantenere questo gruppo, anche considerato il fatto che non siamo rimasti in molti a fare informazione in prima serata. Non possiamo permetterci di tagliare il prodotto e le persone che lavorano a Presadiretta sono il prodotto. Una trasmissione come la nostra fatta soprattutto di reportage trova in questi lavoratori il suo vero e proprio cuore".
I temi trattati nelle prime quattro puntate
Le prime quattro puntate della stagione intanto, andranno molto a fondo su problemi legati ai giovani, con la prima puntata dedicata al caso oramai notoriamente sintetizzato delle "baby squillo", per poi parlare di droga. A seguire due puntate più politiche, prima una sul problema dei trasporti pubblici e il confronto con le città europee, poi una relativa ai fondi europei destinati all'Italia che rischiano di andare smarriti.