Heather Parisi fa causa a Lucio Presta: “Non onora i contratti perché ho criticato la Rai”
Heather Parisi fa causa a Lucio Presta, il potente manager delle star televisive (nonché marito di Paola Perego), con cui esattamente un anno fa iniziò un sodalizio che l'avrebbe riportata in tv grazie a Nemicamatissima. Gli infelici strascichi che sono seguiti alla messa in onda dello show con Lorella Cuccarini avrebbero portato a un conflitto tra la ballerina e l'agente, culminato nella mancata distribuzione in tv del film diretto da lei "Blind Maze". Sul suo blog, la Parisi ha spiegato la complessa vicenda legata a questo lungometraggio, di cui era prevista la messa in onda in Rai.
Nella conferenza stampa che ha preceduto Nemicamatissima alla presenza del direttore di RAI1 Andrea Fabiano, avevo annunciato che il film sarebbe stato trasmesso su una delle reti RAI. Questo in ragione del fatto che la Arcobaleno Tre di Lucio Presta aveva sottoscritto un contratto per l'acquisto, per la durata di un biennio, dei diritti relativi al film con la società che li detiene, impegnandosi a cederli a sua volta alla RAI. Nel contratto di cessione è prevista la prima messa in onda entro il prossimo ottobre.
"Mettere in discussione un contratto perché l'artista esprime un'opinione è oscurantista"
Secondo la Parisi, l'accordo sarebbe saltato in seguito alle sue lamentele sulla gestione di Nemicamatissima, che lo scorso dicembre fecero molto discutere: sempre sul suo blog, la showgirl accusò la produzione del programma di aver rifiutato tutte le sue richieste e aver accolto solo quelle della Cuccarini, stravolgendo – a suo dire – lo show con tagli e censure.
Purtroppo, dopo il mio post "Il peccato originale" pubblicato il 4 dicembre su questo blog e dopo il mio video su Instagram in cui, in modo ironico, "litigavo con me stessa", la Arcobaleno Tre di Lucio Presta ha deciso di mettere in discussione non solo il contratto relativo alla mia partecipazione alla trasmissione, ma anche quello relativo al film. È in corso una causa nella quale la Arcobaleno Tre sembra più intenzionata a trovare cavilli per non onorare gli impegni, anche economici, contrattualmente e liberamente assunti, che promuovere efficacemente il film, nonostante vi sia tutto il tempo per farlo. Mettere in discussione un contratto perché l'artista esprime una sua legittima opinione è quanto di più oscurantista possa esistere. Sembra un commedia dell'assurdo, ma non lo è. Accade nel mondo della televisione italiana di oggi. E forse qualche domanda di dove si sia arrivati, bisognerebbe porsela.
In chiusura, la Parisi prende le difese del gruppo che ha lavorato con lei nei film e lancia l'ultimo attacco alla società di Presta.
Dietro a un film come Blind Maze ci sono le speranze, i sacrifici e il talento di ragazzi che non meritano di vedere tarpate le proprie ali e traditi i propri sogni. Per queste ragioni, con grande dolore, a tutti quanti mi chiedono notizie del film, devo rispondere che non dipende da me, ma dalla politica commerciale che intenderà adottare la Arcobaleno Tre di Lucio Presta, detentrice dei diritti di sfruttamento del film fino all'ottobre 2018. Si chiude così nelle aule di un tribunale e nel peggiore dei modi la collaborazione con Lucio Presta iniziata giusto un anno fa, a giugno del 2016, con ben altre aspettative e speranze. Mi auguro che chi aveva ancora dubbi sulla vera ragione di quell'operazione e di come sia stata gestita, oggi se li sia definitivamente chiariti.
Il tempo renderà giustizia, svelando il volto delle persone per quello che realmente sono. Io, come sempre, metto la mia faccia. Altri no, perché pensano che bastino il loro potere e il loro denaro, ma non sanno che in questo modo soddisfano solo bisogni immediati e si assicurano una felicità effimera.