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Grey’s Anatomy a reti unificate?

La celebre serie americana va in onda, su tre reti diverse, in modalità casuale. Tra chi la usa come tappabuchi e chi come prodotto di punta. Per chi non l’ha sempre seguito diventa un inferno.
A cura di Andrea Parrella
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Capita di accendere la tv e di percepire uno strano senso di dejavu nel cambiare canale. Su Italia 1 c'è Grey's Anatomy, stagione "enne", indefinibile; poi il turno di Fox, che ha almeno la decenza di indicare a che punto siamo. Dopo pochi minuti, durante la messa in onda di entrambi, La7 promuove in pompa magna una delle principali novità della sua stagione televisiva: l'ottava serie, in esclusiva, di Grey's anatomy. Un accorrere di varie emittenti per accaparrarsi una delle serie televisive più popolari degli ultimi anni, amata da un pubblico variegato.

I telefilm in versione "tappabuchi"- Diventa di certo dispersivo avere a che fare con la trasmissione casuale sulla base della sicurezza del seguito, indipendentemente dall'orario. Grey's Anatomy è una certezza della serialità d'oltreoceano, quella capace di mettere al mondo, negli ultimi anni, vere e proprie "fuoriserie"  che hanno segnato i nostri tempi, declinando un'impostazione diversa della serialità. E' così che il medical drama ideato da Shonda Rhimes, che pure ha perso per strada qualche protagonista e va avanti da circa sette anni senza battute d'arresto, si candida a rientrare nella gamma dei prodotti tappabuchi delle reti televisive, così da essere sfruttato a piacimento per riempire interi vuoti editoriali, casuali o programmati. Discorso che nello specifico riguarda la programmazione mattutina di Italia 1 (Per Fox c'è un discorso differente, così come per La7, che si trova tra le mani un'esclusiva in chiaro).

Almeno una parvenza di logica – Il senso di questa considerazione giunge da un disorientamento rispetto ad un telefilm che, seppur onnipresente ed ubiquo, si riesce a seguire con difficoltà, vista la vasta produzione. Si parla ovviamente di spettatori che non l'abbiano seguito sempre con fedeltà. E allora tanto varrebbe fare una proposta alle reti che lo trasmettono, vale a dire contemplare l'ipotesi di trasmettere a reti unificate, o quantomeno organizzare la trasmissione con ordine: pur essendo un prodotto dotato della forza di farsi comunque vedere con piacere, si avrebbe almeno una parvenza di filo logico per chi deve far fronte ad un immenso intreccio di cui ha malauguratamente mancato qualche avvenimento. Ad esempio, adesso, la dottoressa protagonista con chi diamine è fidanzata?

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