Gordon Ramsay chiude le sue “Cucine da incubo”: “È arrivato il momento”
Gordon Ramsay non salverà più i ristoranti in quello che è stato uno dei suoi format di maggior successo, "Kitchen Nightmares", da noi arrivato con il nome di "Cucine da incubo" e che vede Antonino Cannavacciuolo, come protagonista della versione tutta italiana. Lo chef ha desiderato ringraziare tutti quelli che hanno preso parte al successo del format, girato tra gli Usa e la Gran Bretagna, e per farlo ha utilizzato il suo sito ufficiale.
Sono stati 10 anni fenomenali, ho realizzato 123 episodi in 12 stagioni ed ho attraversato due continenti, con decine di milioni di telespettatori e sono riuscito a vendere il programma a 150 Paesi. È stato fantastico ma è arrivato il momento di chiudere. È stato lo show che ha proiettato la mia carriera televisiva e sono davvero grato allo splendido team che ha seguito il mio lavoro, la serie e agli spettatori che mi hanno fatto sentire il loro supporto per oltre dieci anni.
"Kitchen Nightmares" partì nel 2004 su Channel 4, ambientato in Gran Bretagna, Gordon Ramsay rimetteva in sesto i ristoranti più disastrati d'Oltremanica. Dopo tre anni di successi, il terribile chef sbarca negli Usa, su Fox, il broadcast che gli ha confezionato una serie di format e che ha lanciato definitivamente la sua carriera nell'olimpo degli chef televisivi.
Dal primo episodio, in onda nell'aprile 2004 con oltre 5 milioni di telespettatori, siamo arrivati alla dodicesima edizione ed è stata un'avventura straordinaria. Nel 2007 ho portato lo show in America su FOX e lì siamo ancora alla settima stagione. In questi anni ho visitato più di 100 ristoranti, cercando di aiutare – ed a volte ho fallito – alcune delle persone più incredibili e meravigliose del mondo.
Si chiude l'avventura di "Cucine da incubo", ma non l'esperienza televisiva di Ramsay che sarà ancora alla guida di "Hell's Kitchen" e di "MasterChef". Le "Cucine da incubo" di Gordon resteranno aperte ancora per quattro puntate da registrare, ma se doveste sentire la mancanza ci sono sempre le repliche. E se non dovessero bastare, si può sempre puntare sulla simpatia nostrana del buon Antonino Cannavacciuolo.