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“Gomorra” diventa un party, a Napoli si balla in nome della serie tv

È la prima “Gomorra Night” all’Ippodromo di Agnano: una serata con corse dei cavalli, ospiti della serie, del cabaret e della musica che riduce l’universo del racconto, dell’analisi e della denuncia di una piaga sociale a mero festino d’intrattenimento.
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È una vera e propria "Gomorra-mania". Dopo la presenza di Marco D'Amore e Salvatore Esposito a Giffoni Experience 2014, rispettivamente Ciro l'Immortale e Genny Savastano della serie tv rivelazione del 2014, è prevista per domani sera all'Ippodromo di Agnano la prima "Gomorra Night", una serata fatta di ospiti, cabaret e musica con la partecipazione di due tra gli attori del cast della serie, Fabio De Caro ("Malammore") e Massimiliano Rossi ("Zecchinetta"), organizzata nell'ambito della rassegna "Estate al Parco dell'Ippodromo". Un party lungo tutta la notte che avrà anche le perfomance dei protagonisti della colonna sonora ufficiale, i rapper Ntò e Lucariello, autori di "Nuje vulimme na speranza", la traccia che ha chiuso tutti gli episodi della serie in onda su Sky Atlantic. Si prosegue con il cabaret del trio Ardone-Peluso-Massa e con la conduzione di due personaggi di punta di Radio Marte, Gigio Rosa e Peppe Accardo.

Il brand "Gomorra" continua dunque a generare indotto, con il biglietto d'ingresso a prezzi popolari (5 euro, gratis per i bambini) per una serata che offrirà dalle corse dei cavalli, sette in tutto, a ristorante, zona ristoro, attrazioni e divertimenti per i più piccoli. Un evento che non vede tra gli organizzatori la produzione della serie, Cattleya, e SKY, ma che comunque ha tra gli ospiti diversi protagonisti che ne fanno parte. Impossibile non notare come ci sia una riduzione dell'universo "Gomorra", che dal racconto e dall'analisi e denuncia di una piaga sociale quale la camorra, con i suoi effetti su una popolazione e su un territorio, passa a mero festino per l'intrattenimento commerciale.

Il fascino della camorra. È una storia vecchia quella della malavita in celluloide che si fa mito e emulazione a tutto tondo, dallo scimmiottare battute e manierismi nella vita di tutti i giorni fino a riportare tutto a pretesto di intrattenimento. È già successo con la madre di tutte le pellicole di genere, "Il Camorrista" di Giuseppe Tornatore, che racconta ascesa e caduta, romanzando, di Raffaele Cutolo, il boss della Nuova Camorra Organizzata (che nel film diventa la "Camorra Riformata"). Ne scriveva di questo fenomeno Ciro Pellegrino in un'interessante approfondimento pubblicato su "NapoliPiù" il 2 marzo 2005, sono gli anni in cui la colonna sonora del film, musicata dal futuro Premio Oscar Nicola Piovani, abbandonava il più celebre medium del fischiettio per approdare negli house party di Napoli, mixando basi drum e dialoghi del film.

Ciro Priello dei The JackaL
Ciro Priello dei The JackaL

Gomorroide e i suoi derivati. Nel mare magnum generato dal brand "Gomorra", sin dal saggio letterario pubblicato da Roberto Saviano nel 2006, hanno trovato nel corso del tempo il proprio spazio anche le parodie, ad ulteriore testimonianza della grandezza del fenomeno. Tra i primi a portare il fenomeno sul palcoscenico i "Ditelo voi", l'irriverente trio composto da Raffaele Ferrante, Mimmo Manfredi e Francesco De Fraia, protagonista della scena del cabaret napoletano da quasi 20 anni. Dopo le prime uscite del film tratto dal saggio di Saviano, diretto da Matteo Garrone e premiato a Cannes nel 2008, i "Ditelo voi" portarono repentinamente a teatro e in tv "Gomorroide" (lunedì 28 luglio a Castel Sant'Elmo – Napoli, un'altra replica), esaltando la chiave comica dei personaggi cult: i ragazzini armati, la famiglia radioattiva che abita una discarica abusiva, il killer della camorra che cerca la sua vittima tra le lampade abbronzanti.

"Gli effetti di Gomorra sulla gente" firmato The JackaL è solo l'ultimo brillante esempio di come la serie televisiva sia riuscita a diventare un riferimento in così poco tempo. Gli sciacalli del web mostrano appunto come una semplice pizza a domicilio, possa diventare il pretesto per mettere in atto un sopruso paradossale ai danni del povero fattorino. Una proiezione ingigantita e svuotata della sua mitizzazione fino all'eccesso. L'opposto è rappresentato dai party e dalle corse dei cavalli con tanto di nome preso in prestito: la "Gomorra Night". Buoni giochi e buone danze, allora, nel segno delle ardimentose imprese di "Malammore" e "Zecchinetta".

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