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Giuseppe Giacobazzi di Zelig rischia il carcere? Lui si difende sul web

Il comico romagnolo di Zelig, Giuseppe Giacobazzi, è stato accusato di spaccio di droga ma dal suo sito internet è arrivata subito la smentita della notizia e i chiarimenti relativi a questa incresciosa vicenda.
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Il comico romagnolo di Zelig, Giuseppe Giacobazzi, è stato accusato di spaccio di droga ma dal suo sito internet è arrivata subito la smentita della notizia e i chiarimenti relativi a questa incresciosa vicenda

Da qualche giorno gira voce che il famosissimo e amato comico di Zelig, Andrea Sasdelli di Ravenna, in arte Giuseppe Giacobazzi, rischi la galera a causa di una vicenda legata alla droga. Per l’esattezza si dice che per lui è prevista una condanna ad un anno e quattro mesi per spaccio di droga. I fatti risalirebbero al novembre scorso: si dice che Giacobazzi sia stato ritrovato in possesso di alcuni grammi di cocaina, la scoperta fu fatta nell’ambito delle indagini relative ad un’organizzazione criminale che si occupa proprio dello spaccio degli stupefacenti nella provincia di Modena. Ma i legali del comico di Zelig ne sostengono la sua estraneità ai fatti e sul sito internet ufficiale di Giacobazzi è apparso un comunicato stampa del 7 ottobre 2011 per commentare la vicenda e per difendere la reputazione dell'artista:

A seguito degli articoli apparsi fin dall'odierno pomeriggio inerenti l’incresciosa vicenda che ha visto protagonista il Sig.Sasdelli, vicenda attualmente al vaglio della competente autorità giudiziaria, diventa doverosa una replica. Non solo non è stato mantenuto quel riserbo che ci si augurava e che una vicenda così delicata meriterebbe, ma quel diritto di cronaca, sulla cui importanza nessuno pone dubbio, ed in ossequio al quale è uscita questa notizia, si è certamente trasformato, per alcuna stampa, in una licenza di mentire.

E’ categoricamente falso che Andrea Sasdelli sia mai stato trovato in possesso di sostanza stupefacente e non è questa la circostanza in cui si sostanzia l’accusa.

Tutta questa storia è nata da un equivoco generato dalla scorretta interpretazione di una frase pronunciata nel corso di una conversazione telefonica intrattenuta con un amico; amico finito sotto inchiesta per reati attinenti il commercio di sostanze stupefacenti e perciò intercettato. L’infondatezza dell’accusa mossa ad Andrea Sasdelli risulta tanto più evidente dalla lettura di una imputazione assolutamente indeterminata (circostanza riconosciuta dagli stessi inquirenti) e priva di qualsivoglia riscontro. Sono proprio queste circostanze che hanno indotto il Sig. Sasdelli a non patteggiare, ma a combattere per il tramite dei propri legali per la propria innocenza, cercando di dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio la propria innocenza e la completa insussistenza del fatto contestatogli.

Infine una nota di rammarico e di profonda amarezza per l’atteggiamento mostrato da un’accusa alla quale si è sempre riservata la più completa disponibilità per chiarire ogni tratto della vicenda, alla quale Sasdelli ha sempre protestato la propria innocenza.

Non spetta a noi giudicare relativamente a vicende del genere, ma ci sembrava giusto presentare anche il pensiero di Giacobazzi e del suo staff che invece sono stati accusati, senza diritto di replica, da grande parte dei mezzi di informazione.

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