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Giuliana De Sio: “Ballando? Volevano farmi sembrare una pazza isterica, trasmissione violentissima”

“La parte marcia di ‘Ballando con le stelle’ è quella autoriale”, con queste parole Giuliana De Sio è tornata a commentare la sua esperienza nel programma di Milly Carlucci. L’attrice è contrariata perché avrebbero inventato di sana pianta degli aneddoti su di lei. Inoltre, ha sottolineato gli insulti ricevuti e che non si aspettava: “Da sei una mer** a fai schifo a scimmia”.
A cura di Daniela Seclì
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Giuliana De Sio ha rilasciato un'intervista a ‘Il fatto quotidiano' nella quale è tornata a parlare dell'esperienza vissuta a ‘Ballando con le stelle‘. L'attrice non conserva un ricordo del tutto positivo della sua permanenza nel programma di Milly Carlucci. In proposito, infatti, ha dichiarato:

"Si sono inventati che ho sfondato il camerino. Per fermare le stupidaggini sono andata dall'avvocato. Tutto risolto. Mica posso passare da pazza isterica, ed è quello che volevano dall'inizio della trasmissione".

Giuliana De Sio – che già nei mesi scorsi aveva parlato di quanto si fosse rivelata faticosa l'esperienza di ‘Ballando' – ha aggiunto che si aspettava di essere trattata con ironia, ma non immaginava che avrebbe ricevuto degli insulti:

"Mi hanno fatto piangere. All'inizio immaginavo prese in giro, pensavo avrebbero solleticato la mia autoironia, invece mi sono beccata di tutto, da sei una mer** a fai schifo a scimmia".

"La parte marcia di ‘Ballando con le stelle' è quella autoriale"

Quindi ha aggiunto: "Una trasmissione violentissima". L'attrice, però, la ritiene anche un'esperienza a suo modo bellissima. Davanti alla perplessità del giornalista de ‘Il fatto quotidiano' ha precisato:

"La parte marcia è quella autoriale, mentre il nostro lavoro era serio. Composto da disciplina, contatto fisico e fiducia e con la possibilità di scoprire la gioia della danza. Ballavamo sei ore al giorno, mi sono sentita come dentro a Dirty Dancing. Avevo un maestro di ballo meraviglioso. […] Un bagno di umiltà. Tornavo a casa e mi addormentavo sul divano con sopra il cappotto".

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