Giulia Innocenzi spiega Announo: “Ispirato ad Amici, lì i giovani parlavano”

Giulia Innocenzi si sta ancora godendo gli effetti di un successo imprevisto ed inatteso. La conduttrice infatti viene da un 10% di share tondo tondo del suo AnnoUno, una sorta di spin off di Servizio Pubblico, che ha quasi doppiato nella prima puntata con Renzi. In un'intervista rilasciata al Corriere della sera la giornalista ha attribuito i meriti del successo al reale deus ex machina della trasmissione, ovvero Santoro. Quello che per molti in realtà avrebbe dovuto non digerire moltissimo l'idea di un boom di quelle proporzioni del programma, ma che più verosimilmente è molto contento che la cosa sia accaduta. la Innocenzi ha infatti dichiarato al Corriere: "Questa trasmissione l'ha voluta lui, lui l'ha creata insieme a tutta la squadra di Servizio Pubblico. La vittoria è della squadra. Senza il maestroAnnoUno non esisterebbe". Indipendentemente dal necessario assestamento nelle prossime puntate e dall'effetto prima volta che potrebbe riservare brutte sorprese in futuro, esiste un elemento che porta alla fonte, l'idea originaria della trasmissione, che nessuno si sarebbe mai atteso:

Il primissimo Amici era l'unico programma dove i giovani parlavano senza che gli autori facessero delle costruzioni su di loro. Oggi i giovani li vedi solo in talent o reality, e lì non emergono le persone per quello che sono, ma gli scemi che gli costruiscono intorno. Maria De Filippi è la conduttrice che è riuscita e riesce di più a empatizzare con i giovani

E' dunque quello il punto di riferimento al quale molti avevano paragonato ironicamente (ma vista la dichiarazione mica tanto) alla versione primordiale di Amici, un salotto di discussione tra ragazzi, poi trasformatosi nel talent giunto alla 14 esima edizione. Michele Santoro sarà contento di questo paragone che molti potrebbero ritenere improprio?