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Giovanni Favia inguaia il Movimento 5 Stelle in diretta tv

Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, già compromesso mediaticamente per la vicenda delle interviste pagate, lancia una bomba in un’intervista televisiva.
A cura di Andrea Parrella
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Roberto Castiglion è il primo sindaco del movimento '5 Stelle'

Sono durissime e pesantissime le parole di Giovanni Favia a Piazza Pulita, talk show politico di La7 condotto da Corrado Formigli. Il consigliere regionale del M5S in Emilia, già protagonista da circa un mese del caso delle interviste pagate dai partiti alle tv locali, mette un ulteriore sgambetto al movimento di cui è uno dei rappresentati più indicativi sul territorio nazionale "Casaleggio prende per il culo tutti. Da noi la democrazia non esiste".

Paga la sua ingenuità da neofita, dopo un'intervista politically correct, nella quale tesseva le solite lodi delle virtù del movimento guidato da Grillo. A telecamere spente, davanti ad un caffè col giornalista Gaetano Pecoraro, Favia invece esplode, accusando quella che sarebbe la testa del movimento, ovvero quel misterioso Gianroberto Casaleggio, a quanto pare burattinaio delle vicende interne al movimento:

E' uno che controlla tutto, vendicativo[..] ha risolto i problemi di scarsa trasparenza decidendo di non andare in televisione.

Inoltre Favia, durante la stessa dichiarazione guadagnata "a tradimento", ha anche accennato a infiltrati interni alle liste, posti lì dalla testa del partito per tenere sotto controllo i candidati stessi. Il quadro si è completato quando il consigliere ha affermato:

Adesso vediamo chi manda in parlamento, perché io non ci credo alle votazioni online, lui manda chi vuole

A questo punto, la voragine improvvisa assume proporzioni enormi. La trasmissione era incentrata, sino a quel momento, sulla dicotomia in studio tra la frangia di coloro che ritenevano plausibile l'idea del gruppo acefalo, orizzontale, senza un padrone e quella sostanzialmente sfavorevole a questa ipotesi. Il servizio di Pecoraro ha chiaramente gettato scompiglio in studio e su tutti i social network. E' in piedi l'ipotesi che l'intervista e il fuori onda siano stati pienamente concordati, affinché Favia potesse uscire allo scoperto in maniera apparentemente innocente.

Sul finire della trasmissione Favia si palesa su Facebook, scrivendo questo post:

Il Movimento è un grande sogno, non è Favia, non è Casaleggio. L'ultima occasione per questo paese, per riscattarsi. Mesi fa incontrai un giornalista, mi intervistò in merito alla democrazia interna nel livello nazionale. Tavolazzi era stato un grande compagno di battaglie, come me, sin dagli inizi. Lo vidi piangere, dopo l'inibizione al logo. Ero arrabbiatissimo. In pubblico non ho mai voluto manifestare il mio disagio per non danneggiare la nostra battaglia. Da ormai 5 anni sto dando la mia vita per il movimento 5 stelle, contribuendo alla sua nascita. Ora ci sono dei problemi, li chiariremo tutti insieme.

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