Giornalista del Tg2 insulta Carola Rackete su Twitter, il PD chiede un’interrogazione parlamentare
"Blitz della crucca che forza il blocco e attracca a Lampedusa dove viene arrestata per violazione del codice navale". Queste le parole usate in un tweet dalla giornalista del Tg2 Anna Mazzone per descrivere i momenti durante i quali Carola Rackete, capitana della nave Sea Watch, decideva di far sbarcare i migranti a bordo dell'imbarcazione da due settimane. Un tweet che, dopo numerose proteste, è diventato oggetto di un'interrogazione parlamentare a firma dei deputati Pd Michele Anzaldi e Ivan Scalfarotto, che chiedono di discutere della condotta della giornalista del servizio pubblico. Il tweet, che la giornalista non ha rimosso, poi proseguiva facendo riferimento ai parlamentari saliti sulla Sea Watch per verificare la situazione nelle ore precedenti allo sbarco: "Rischia dai 3 ai 10 anni di carcere. È l'unica ad essere sbarcata. Migranti ancora su con Orfini, Del Rio e varie ed eventuali. Poveracci….i migranti".
Nel testo dell'interrogazione parlamentare presentata dai due deputati Pd, si chiedono spiegazioni rispetto a un commento che "irride i deputati del Partito Democratico presenti sull’imbarcazione e definisce in tono dispregiativo il capitano della nave SeaWatch3, Carola Rackete, utilizzando il termine “crucca”, che è notoriamente espressione colloquiale a contenuto offensivo riferito alle persone di nazionalità tedesca".
C'è un altro passaggio interessante nel testo dell'interrogazione, che rimanda a una comunicazione interna all'azienda diramata nel 2012 dall'allora direttore generale Lorenza Lei, che di fatto estendeva ai social network il sostanziale divieto di rilasciare dichiarazioni "improprie" ad organi di stampa vari. I due parlamentari evidenziano, inoltre, una presunta similitudine tra questo caso e un precedente recente relativo a un altro giornalista della testata della seconda rete Rai, quello del tweet omofobo di Luca Salerno, che riprendeva una vignetta relativa all'evoluzione del popolo della sinistra il cui ultimo stadio rappresentava una raffigurazione stereotipata piuttosto chiara di un omosessuale.