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Giletti: “Sono eretico e masochista, vi spiego perché Non è l’Arena non va più in onda la domenica”

Massimo Giletti ha presentato la nuova edizione del programma Non è l’Arena, in partenza da mercoledì 29 settembre. Il conduttore ha spiegato perché ha scelto di lasciare la domenica: “Io posso avere in cambio la vanagloria dell’immagine. Chi lavora per me, invece, ha sacrificato sabati e domeniche. Devo tenere conto anche di queste grida”.
A cura di Daniela Seclì
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Massimo Giletti torna al timone del programma Non è l'arena con una importante novità. Il programma non andrà più in onda la domenica ma il mercoledì. Il primo appuntamento, come sempre su La7, è previsto per il 29 settembre. Il conduttore, nel corso della presentazione della nuova edizione, ha dichiarato:

 "Sarà una nuova sfida e non è mai semplice rimettersi in gioco. Al mercoledì, il programma durerà un'ora in meno rispetto alla precedente collocazione domenicale e con lo stesso staff potremo lavorare più approfonditamente per le nostre inchieste specifiche, sul campo".

Quindi ha aggiunto che non esclude l'ipotesi che in futuro il programma possa tornare alla sua collocazione domenicale:Sono eretico e masochista. Io posso avere in cambio la vanagloria dell'immagine. Chi lavora per me, invece, ha sacrificato sabati e domeniche. Io devo tenere conto anche di queste grida. Poi, magari, l'anno prossimo torniamo di domenica”. Il suo obiettivo è raggiungere il 4.5% – 5% di share.

La critica alla Rai

Massimo Giletti, poi, si è detto convinto che in Rai non si possa fare il lavoro di inchiesta che lui sta facendo a La7 nel programma Non è l'Arena. Ha raccontato, quindi, un aneddoto che avrebbe vissuto sulla sua pelle:

“In Rai è impossibile fare questo tipo di lavoro perché le pressioni sono troppo alte. Io le ho vissute dall'interno. Un giorno, il direttore generale Rai mi convocò, mi chiamò alle 8, e mi disse: "Lei mi deve spiegare se è di destra o di sinistra". Noi non guardiamo chi è di destra o chi è di sinistra ma si deve resistere a delle pressioni. Fare il mio programma in un'azienda di Stato è difficile”.

Il conduttore replica a chi lo giudica populista

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Infine, ha voluto replicare a quanti ritengono che nel suo programma a volte corra il rischio di sembrare populista. Giletti ha rimarcato con forza di non ritrovarsi in questa definizione:

"Per quanto riguarda il concetto di populismo, una domanda che sta cominciando a darmi fastidio, se volete etichettarmi, piuttosto, datemi dell'eretico. Io sono uno che va alla ricerca della verità. Se poi ci riesco o non ci riesco, questo dipende dalla nostra bravura. Abbiamo fatto delle inchieste che nessuno ha voluto fare. Questo è populismo? Abbiamo fatto battaglie vere. E queste battaglie sono populismo? È ingiusto che mi si venga a dare del populista. La nostra forza è combattere e andare avanti".

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