Giletti dopo la lite con Capanna: “Io populista? Ne sono fiero”
Domenica scorsa i riflettori puntati tutti su Massimo Giletti per il litigio in diretta con il politico e scrittore Mario Capanna: "Io non lavoro per quelli come lei", e si allontana sbattendo il libro dell'ospite a terra e mandando la pubblcità. Il dibattito sul vitalizio dei politici e sui privilegi si è infervorato a tal punto che il conduttore si è sentito toccato dalla reazione di Capanna, poi le scuse in studio, al rientro dalla pubblicità. Oggi Giletti parla a "La Repubblica", e si spiega così:
Mi sono scusato con Capanna e mi scuso col pubblico, però di quella giornata non ricordo il lancio del libro ma le lacrime di una ragazza, fuori dallo studio, che mi ha detto: ‘Grazie per quello che fa per noi'. Rispetto il libro, ma era privo di contenuto se non c’erano le risposte sui privilegi dei politici.
E sulle minacce di querela da parte di Capanna o su eventuali provvedimenti da parte della Rai, lui si dice sereno
Conosco l'intelligenza di chi sarà chiamato a valutare il caso. Capanna lo rispetto, ci ha messo la faccia e continuo a rispettarlo anche se la penso totalmente in maniera diversa da lui. Peccato però, perché difendeva i diritti degli operai e non ha capito che oggi c'è un ulteriore scontro, i ragazzi non avranno più la pensione. Il gesto del libro è stato poco piacevole, ma lui ha detto che non avrebbe più pagato il canone per colpa di persone come me, definendomi uno che ‘coglioneggia'". L’Arena fa un’inchiesta che dura cinque mesi sui piloti che prendono le pensioni d’oro, e anziché essere valutati su questo, sono giudicato sul lancio del libro in un programma da 4 milioni di spettatori.
"Populista io? Si e me ne vanto". A quanti lo accusano di demagogia vista la linea editoriale presa a "L'Arena" negli ultimi anni, Giletti replica così:
Se vuol dire essere dalla parte del popolo allora sì, sono populista. Ma la demagogia no, non mi appartiene.