Gigi Marzullo: “Temo di morire, di addormentarmi e non svegliarmi più. La morte è un’ingiustizia”
Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Gigi Marzullo rivela qual è la sua più grande paura. Il noto giornalista e conduttore Rai, profondamente attaccato a una vita che ritiene bellissima, considera la morte come la più grande delle ingiustizie. Da qui il timore di dormire da solo, alleviato da quando nella sua vita è entrata Antonella De Iuliis, la donna che due settimane fa è diventata sua moglie:
Io ho sempre avuto paura di non svegliarmi più. Da quando dormo in compagnia ho meno paura. Cosa temo? La morte. Non voglio lasciare questa vita perché è bellissima. Considero la morte una grande ingiustizia.
Il matrimonio a 65 anni
La vicinanza di Antonella avrebbe contribuito ad alleviare la sua sofferenza. Da qui la decisione di sposarla benché il giornalista avesse già compiuto 65 anni. Il loro è un amore importante e duraturo, cominciato 20 anni fa e culminato nelle nozze che sono state celebrate il 15 settembre 2018. Alla Toffanin Marzullo racconta i sentimenti che lo hanno spinto a fare il grande passo: “Mi sono sposato a 65 anni, ma conosco mia moglie da 20 anni. Non c’è stata una proposta di matrimonio, ma una presa d’atto. Dopo 20 anni che si sta insieme ci si guarda negli occhi e si capisce che l’ultimo pezzo della propria vita si può anche fare insieme, ben conoscendo i propri spazi”.
Il rapporto con la Fede
Infine, in un racconto intimo di quanto non si vede di fronte allo schermo, Marzullo parla del suo rapporto con la Fede, quell’attitudine a credere in Dio nonostante i dubbi rispetto a quanto ci aspetterebbe dopo la morte: “Sono molto credente ma anche in quel campo ho delle incertezze. Non credo al 100%, mi auguro che ci sia un altro mondo dopo ma sono dubbioso, mi faccio delle domande”. Tra le grandi soddisfazioni della sua vita ci sono l’amore e, non in secondo piano, il suo lavoro:
La vita viaggia su due binari: l’amore e il lavoro. Ai miei collaboratori consiglio sempre di ringraziare il Signore per la grande fortuna che hanno avuto. Poter fare il lavoro che si voleva fare è il più bel regalo che la vita possa farti. Io avrei voluto fare lo psichiatra. Mi sono laureato in medicina ma non ho preso la specializzazione. Da giovane avrei perfino voluto fare l’attore ma i miei genitori non approvavano. Avevo una fidanzata che credeva in me ma anche lei voleva che facessi il medico per cui, pur volendo iscrivermi a una scuola di recitazione, me ne mancò il coraggio.