Gianfranco Funari ha una nuova lapide, potrà riposare in pace (forse)
La polemica sorta intorno alla vicenda della sepoltura di Gianfranco Funari ha imperversato per diverse settimane, messa in bella mostra nelle vetrine di Pomeriggio Cinque e Domenica Live, i luoghi televisivi gestiti da Barbara D'Urso. La vicenda pare essere giunta ad una conclusione formale dopo che nel mese di dicembre la moglie del conduttore, scomparso nel 2008, annunciò alla stampa di aver risolto la questione che impediva una degna sepoltura al marito, la cui lapide versava in uno stato di abbandono descritto dal giornale Oggi così: "foto malamente incollate con lo scotch alla lapide del colombaio".
Oggi il loculo di Gianfranco Funari ha un'epigrafe ed una foto degna, con due frasi icastiche a rilegare il tutto, citazioni volute dal conduttore: "Ho smesso di fumare" e "Neanche qui taccio". Ma a quanto pare il diverbio che aveva portato a far emergere la vicenda non si è per nulla risolto. Si trattava di una discussione tra la figlia del conduttore e sua moglie Morena Zapparoli. La tomba risultava alla fine dell'anno scorso ancora incompleta poiché non era stato versato il dovuto pagamento all'agenzia che si occupava dei funerali di Funari, si trattava di una cifra che ammontava a circa 18 mila euro.
Ma era proprio sulla cifra spesa che il problema era emerso, in quanto le spese di sepoltura dovevano essere logicamente ripartite dalle due eredi e Carlotta, la figlia di Funari, dichiarò: "Io avevo proposto di completare la lapide a mie spese e avevo persino contattato un’impresa, ma non mi è stato dato il permesso di farlo. Il Cimitero Monumentale ha respinto la mia richiesta perché la concessione della tomba di mio padre risulta intestata alla signora Zapparoli. Quindi, senza il suo consenso, io non avrei potuto fare nulla. Sottolineo che la moglie di mio padre non aveva condiviso come me nessuna decisione sul funerale. Non aveva chiesto il mio parere né sul luogo né sui costi e per questo motivo il mio avvocato le aveva fatto sapere che io avrei contribuito nella misura di una spesa media per un funerale".
E non fu solo su quest'aspetto che Carlotta ebbe a suo tempo da ridire, in quanto soggette a critiche furono anche le uscite televisive di Morena Zapparoli. Critiche che ebbe modo di sviscerare a pieno in una lettera piuttosto dura pubblicata sul giornale "Libero", scritta di suo pugno:
La signora Zapparoli in tv ha raccontato cose non vere, infangando il rapporto che avevo con mio padre. Ha anche detto che non sono mai andata a trovarlo all’ospedale San Raffaele di Milano quando si ammalò. Non ha detto però che io fui avvertita della malattia di mio padre quando era già in coma farmacologico. In quel periodo, abitando io a Roma, andai a trovarlo più volte al San Raffaele, e telefonavo ogni giorno alla signora Zapparoli per avere informazioni sulla sua salute. Io ho appreso della morte di mio padre prima dalla televisione e poi attraverso la telefonata di una persona incaricata dalla signora. Andai al funerale accompagnata da mia madre e da un cugino di mio padre, mettendo fine, purtroppo, a una pezzo importante della mia vita. Ora chiedo solo rispetto