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Giancarlo Leone: “E’ un Sanremo diverso, l’anno scorso è finita una fase”

Il Festival sarebbe in evoluzione, punta alla qualità e penalizza la tendenza alla spettacolarizzazione, che era divenuto il canone delle precedenti edizioni. Lo dicono il direttore di rete e i direttori artistici nella conferenza stampa di oggi.
A cura di Andrea Parrella
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Durante la conferenza stampa di questa mattina sono state fornite le ultime indicazioni per un Festival di Sanremo 2013 che comincerà questa sera, sotto il segno di Maurizio Crozza. Presenti c'erano i direttori artistici, musicali e di rete. Dalle loro risposte si è percepito qual'è l'indirizzo che si  proverà ad imprimere ad una kermesse che, per loro volontà, deve assolutamente svolgersi in nome di una ricerca di qualità. Molti giornalisti presenti hanno avuto dubbi riguardo il fatto che il Festival di quest'anno rischi di avere la puzza sotto il naso, essere un po' snob o decisamente non popolare, anche per le scelte musicali. A questa cosa Mauro Pagani, responsabile musicale, ha risposto in maniera estremamente convincente, esponendo un concetto che forse fa intuire che la manifestazione potrebbe davvero subire delle modifiche strutturali:

Io credo che la qualità ed il gusto del paese siano decisamente superiori a quelli che noi temiamo. La nostra scelta non è elitaria, ma piuttosto quella di rendere il Festival di più contemporaneo rispetto a quella torre d'avorio chiusa in se stessa che non va oltre i cinque giorni di messa in onda. Nella selezione abbiamo cercato di capire cosa c'è dentro gli Ipod dei ragazzi, cosa si guardi in rete.

Ed ha poi leggermente criticato i talent, o più che altro le conseguenze che provocano:

Grazie a questi programmi si parla troppo di grinta e meno di testi, di talenti e non di canzoni

Importanti sulla volontà di cambiare il trend della tradizione di Sanremo sono anche le parole di Giancarlo Leone, che fanno eco a quelle di Mauro Pagani:

Credo che l'anno scorso si sia chiuso un ciclo, era una tendenza che ambiva costantemente alla spettacolarizzazione, e sappiamo che prima o poi la spettacolarità presenta i suoi limiti. Con Fabio (Fazio, ndr) ci siamo impegnati a partire proprio da questo presupposto.

E gli hanno poi fatto una prevedibile domanda, ovvero se non tema in un effetto depressivo di questa manovra sugli ascolti. Leone ribadisce un concetto già espresso e piuttosto realista, che al momento pare pregevole:

Sono certo che la qualità pagherà in termini di ascolti. COme ho già detto sarei felice se, numericamente, ci piazzassimo a metà strada tra il 35% del 2008, storicamente ricordato come il dato più deludente, e il boom del 47% del 2012.

Infine Leone ha escluso che la notizia clamorosa delle dimissioni del Papa possa influire negativamente su Sanremo:

Credo non vi sia nesso tra le due cose, in qualità di credente un'associazione tra le due cose sarebbe stato un puro atto di blasfemia.

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