Giampiero Mughini sul caso Desirée a Domenica In: “Cresciuta in un reame di droga, era predestinata”
Un caso di cronaca nera come quello riguardante la morte di Desirée Mariottini, non può dirsi tale se non sono i salotti televisivo ad eleggerlo per giorni, settimane, spesso mesi, tema di discussione assoluta tra opinionisti più o meno adatti alla circostanza, chiamati a dire la propria opinione, sostanzialmente, sulla morte di qualcuno. Può apparire estremo ridimensionare a questo la sostanza dell'intero discorso, ma riesce difficile trovare parole differenti. Ed è da quegli stessi salotti che, spesso o volentieri, mossi da impulsività, gli opinionisti televisivi si abbandonano a frasi e sentenze che rischiano di urtare l'opinione pubblica.
Questo è ciò che è sostanzialmente accaduto a Domenica In oggi pomeriggio, con il segmento talk dedicato, manco a dirlo, alla vicenda dolorosa di Desirée, la 16enne drogata, violentata e trovata morta nel quartiere di San Lorenzo a Roma. In queste ore rimbalza con una certa insistenza un virgolettato di Giampiero Mughini, ospite di Mara Venier, che rischia di far discutere per la durezza della posizione espressa, in forte contestazione con la narrazione offerta in questi giorni della ragazza: "Si drogava – dice Mughini di Desirée – Ed era nata e cresciuta in un reame di droga, che è un pezzo di questo Paese, delle nostre città, e non si può far finta, stupefatti, che una cosa del genere accada. Era predestinata perché con una vita così e una famiglia così difficilmente avrebbe potuto fare una fine diversa. Questa ragazza era una tossicodipendente, altro che principessa". Ragiono con una cosa piccola, io uso una droga, che è il sonnifero. Se qualcuno mi togliesse il sonnifero io non so come reagirei, pensa alla situazione di questa ragazzina che è andata in cerca di qualcosa che la facesse star meglio".
Un momento talk particolarmente prolifico di esagerazioni, se si considerare che in risposta alla posizione di Mughini si è espresso Francesco Facchinetti, ribadendo i suoi auspici di un giro di vite legislativo per alcuni reati, in linea con il riferimento alla pena di morte e alla ghigliottina per gli assassini di Desirée già sostenuta pubblicamente diverse ore fa: "Per me non c'è perdono. Queste cose non hanno ragione di esistere, anche quell'una di oggi non ha ragione di esistere perché io non il diritto di uccidere una persona". Il conduttore inoltre aggiunge, ricalcando un termine che negli ultimi tempi sta assumendo una forte connotazione politica: "Nel 2019 il buonismo dobbiamo buttarlo nel cestino, ci siamo rotti le scatole".