Scotti punzecchia Fazio e Crozza: “A Sanremo erano nel pallone, ci fosse stato Baudo..”
E' un Gerry Scotti che non le manda a dire quello che contesta in maniera diretta, ma senza acredine, Fabio Fazio e Maurizio Crozza, due corregionali che al momento possono definirsi i personaggi più significativi della tv nostrana. Dal canto suo infatti, Gerry Scotti capisce di avere a che fare con dinamiche aziendali totalmente differenti rispetto a quelle con le quali si siano interfacciati i due sino ad ora, per certi versi meno vincolanti a determinati target. Dichiara infatti, in un'intervista al settimanale "Oggi", di lavorare "in una tv commerciale che vive di pubblicità e non di canone e vi assicuro che facciamo miracoli per mantenere un livello decente delle trasmissioni".
Netta dunque la separazione "di carriere" da Fabio Fazio, che lavora per una tv non propriamente devota al dio della pubblicità (per quanto l'affermazione di potrebbe velatament contestare), ed anche da Crozza, che ha avuto facoltà di lavorare con meno pressioni: "Ho sentito che Fazio s’è tagliato il compenso ma sempre tanti euro prende e poi viale Mazzini sta trattando un ingaggio da favola con Maurizio Crozza, un personaggio che “tira” l’ascolto. Ma lui, come altri sinora, hanno lavorato in un ambiente protetto, senza commissioni e senza censura. Crozza lo trovo bravissimo, ma a Sanremo, fuori dal suo habitat è andato nel pallone alla prima contestazione. E Fazio non ha saputo intervenire tempestivamente per evitare il corto circuito". Un assist per chiedergli allora quale sia il suo modello di conduzione, e qui Scotti non tradisce il suo riconsciuto gusto per il classico, un gusto che gli permise, di fatto, di divenire il delfino di Mike Bongiorno: " Ci fosse stato Baudo (al posto di Fazio, ndr) si sarebbe sdraiato in mutande sul palcoscenico purché lo spettacolo continuasse senza intoppi".