Game of Thrones e lo stupro di Sansa: è una cosa normale (per il Medioevo)
ATTENZIONE: contiene spoiler.
"Oops…we did it again!". Sembra quasi di sentirla la mefistofelica coppia Benioff-Weiss, alla regia della trasposizione televisiva de "Il Trono di Spade", la saga di George R.R. Martin, mentre commentano tra loro i punti d'ascolto del sesto episodio della quinta stagione, altissimi anche stavolta (quota 6.5 milioni di spettatori), e analizzando il volume di commenti negativi arrivati circa l'ennesimo cambio di direzione rispetto al libro. E poi c'è quel finale scioccante ed un po' disturbato, Sansa Stark stuprata dal neosposo Ramsay Snow, con Theon Greyjoy costretto ad assistere alla violenza. Non una "prima volta" da incorniciare per la nostra Stark che, con questa, continua ad incassare delusioni, dolore e disperazione. Stupro, dunque. Una cosa che, tanto per cominciare, non ha luogo nel corso dell'episodio. Certo, Sansa Stark non gradisce ma, preso uno sposo in matrimonio e per questioni puramente politiche, la volontà della stessa è solo un dettaglio. E da un uomo come Ramsay Snow, non ci si aspettava di certo il tappeto di rose rosse sul letto nuziale. Dal punto di vista narrativo, quindi, fila tutto liscio.
Sorprendono le polemiche e i distinguo del giorno dopo, quelle che oggi leggiamo su Wired, a firma di Eleonora Caruso, "Lo stupro come tappa formativa dei personaggi femminili". Nel pezzo, l'autrice punta il dito contro la scarsa vena degli sceneggiatori che, un po' come quelli di "Boris", tirano fuori dal cilindro uno stupro "a cazzo di cane" per risolvere i momenti, per generare tensione e per lasciare un ottimo cliffhanger. Sbagliato. Da un personaggio come Ramsay Snow, che ricordiamo è uno psicopatico che scuoia gente davanti ai propri figli, recide peni e uccide bambini diventati da poco Lord di Casate rivali, davanti a tutto il resto della famiglia (questa è per chi sta giocando al meraviglioso videogame "Telltale", che allunga l'universo della serie con delle trame laterali), certo che mi aspetto tutto questo.
E poi, signori, il Medioevo dove lo mettiamo? Accadeva più o meno così: il matrimonio si combinava, la sposa veniva "consegnata" vergine (eh già, quasi come merce) al promesso ed obbligatorio era consumare durante la prima notte di nozze. Lo sposo avrebbe poi dovuto verificare la deflorazione, attraverso l'eventuale presenza di sangue tra le lenzuola. È la famosa "prova", che in alcuni paesini ad estrazione contadina, addirittura fino a pochissimi anni fa, si era costretti a portare alle proprie famiglie, per testimoniare e celebrare la "purezza" della sposa. Cose che oggi sono distanti da noi, e meno male, ma che nella diegesi della serie, ci calzano a pennello.
Non dovesse bastare questa "giustifica" agli sceneggiatori, fortuna che è intervenuto proprio George R.R. Martin dal sito ufficiale. Ha invitato tutti a godersi lo show, sia quello in tv che quello sui libri, che ormai hanno preso due percorsi diversi. Due grandi storie in grado di prenderci l'anima e il cuore, pagina dopo pagina, sequenza dopo sequenza. E in grado anche di farci dibattere così animatamente, che non è mai un male, in fondo.