Gad Lerner difende Fulvio Benelli: “Solidarietà, è solo un capro espiatorio”
Nelle scorse ore, Striscia la Notizia ha smascherato due servizi finti realizzati dal giornalista Fulvio Benelli. Sono andati in onda nei programmi "Quinta Colonna" e "Dalla Vostra Parte". Lo stesso uomo, intercettato da Moreno Morello, si fingeva prima un truffatore e poi un musulmano che si diceva favorevole al massacro dei cristiani. Sul suo blog, Gad Lerner ha voluto esprimere la proprio solidarietà nei confronti di Fulvio Benelli. Il giornalista ha parlato della "degenerazione della tv-verità", che alimenta "il rancore sociale" per ottenere "audience e vantaggi elettorali" dando vita a un vero e proprio "progetto di belligeranza strumentale contro categorie sociali e etnie usate come capro espiatorio". Passa, poi, a discutere il comportamento di Paolo Del Debbio che ha preso subito le distanze da Benelli, licenziandolo:
"Ieri Mediaset ha licenziato il giornalista Fulvio Benelli di “Quinta Colonna”, la trasmissione-prototipo di questo modello televisivo, studiata nel minimo dettaglio dal raffinato intellettuale finto tonto Paolo Del Debbio. Sento parlare di Del Debbio, fra l’altro, anche come possibile candidato del centrodestra a Milano, con buone chances di successo. Ora si è liberato con una firmetta (tanto sono tutti rapporti di lavoro precari) dell’inviato nei campi rom Fulvio Benelli, scoperto da Striscia la Notizia in una grossolana manipolazione".
Quindi, ha dichiarato che a spingere nella direzione di servizi che fomentano il rancore verso alcune classi sociali o etnie, sono gli stessi autori o conduttori di rete. Dunque, Benelli è solo un capro espiatorio:
"Poiché sono gli autori e i conduttori e i direttori di rete a spingere in questa squallida direzione gli inviati (precari) come Fulvio Benelli, a lui, licenziato ieri da Quinta Colonna, voglio esprimere solidarietà: avrà provato di persona cosa significa essere usati come capro espiatorio. P.S. Chiarisco il mio pensiero: chi oggi licenzia #FulvioBenelli ne conosceva benissimo e incoraggiava il metodo di lavoro nella pseudo-tv-verità".