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Friends, Lost e I Soprano tra i migliori 20 finali delle serie tv

Il magazine Usa “Entertainemnt Weekly” ha stilato una classifica dei migliori venti finali di tutti i tempi: spuntano nomi certi come Lost e Friends e a sorpresa la vetta è raggiunta da serie tv meno conosciute….almeno in Italia.
A cura di gianni lattaro
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Jack steso morente nel finale della serie tv Lost

Alzi la mano chi non si è commosso quando Vincent si è accucciolato per l'ultima volta accanto a Jack morente? E chi di voi non ha esultato per il ricongiugimento tra Ross e Rachel? E vi ricordate di Carrie? Ma poi tra J.D. ed Elliott com'è andata a finire?

Solo se avete vissuto su Marte fino a qualche settimana fa non sapete di chi stiamo parlando. Sono solo alcuni tra i protagonisti dei serial tv più famosi e amati degli ultimi decenni e che, purtroppo, hanno tutti la sfortuna di essere terminati lasciando orfani decine di migliaia di aficionados. Fans che comunque continuano imperterriti ad esprimere il proprio amore attraverso le communities e i forum di genere. Del resto i serial sono stati una delle poche cose da salvare degli ultimi vent'anni raggiungendo vette narrative straordinarie e rivelandosi spesso più coinvolgenti dei film.

Complice la chiusura di Entourage, serie passata inosservata in Italia, ai redattori di Entertainment Weekly, bibbia nel settore serie tv, è venuta l'idea di stilare la classifica dei venti migliori finali di tutti i tempi. Giochino pericoloso perché si corre sempre il rischio di esclusioni eccellenti e di un malcontento localizzato. In questo caso nel dimenticatoio sono finiti classici come Twin Peaks, X-Files e lo stesso Sex and the City, per far posto a serial dimenticabili come Star Trek: the Next Generation o Buffy-L'Ammazzavampiri. Sorprende poi il fatto che al primo posto i genietti di EW abbiano inserito una serie come Newhart. Chi? Appunto…

Questa la top-venti dei finali da ricordare.

20) Friends. Ultima posizione per gli "amici" di Friends che fanno calare il sipario dopo dieci anni (1994-2004) di gag e amori. Ultimo  episodio con gli attori che passano dalla tarda adolescenza alla vita adulta. Per la serie sistemati e contenti, nonostante il groppo alla gola di Monica/Courtney Cox quando va a chiudere per l'ultima volta l'appartamento storico vicino Central Perk, location di tante avventure.

Monica, Chandler, Phoebe, Joey, Rachel e Ross

19) E.R. Non poteva mancare in classifica il trafficatissimo pronto soccorso del County Hospital di Chicago. La serie creata dallo scrittore Michael Crichton ha tenuto compagnia i telespettatori per quasi un quindicennio (1994-2009) lanciando numerosi attori tra cui il sex symbol George Clooney. Finale malinconico con il flashback del compianto dr. Greene/Anthony Edwards che porta in giro sua figlia Rachel per un tour dell'ospedale.

18) 24. La serie nata sull'onda emotiva dell'11 settembre e che ha chiuso i battenti non per mancanza di idee, ma solo perché lo spirito originario non aveva più ragion d'essere. Protagonista delle 8 stagioni (2001-2010), che in realtà andrebbero chiamati Day, è uno straordinario Jack Bauer/KieferSutherland impegnato a salvare il mondo da continue minacce terroristiche. Da perfetto antieroe quale è per Jack non c'è nessuna redenzione sebbene non manchino i momenti toccanti, vedi alla voce Jack/Chloe.

17) Six Feet Under. La serie sui "becchini" che tanto scalpore fece agli esordi per le tematiche trattate saluta i fans dopo 5 stagioni (2001-2005). Il clan Fisher saluta gli aficionados con il toccante e surreale viaggio di Claire verso New York, spinta da Ruth alla ricerca di una vita migliore della sua e dalle continue visioni del fratello Nate che la spinge ad andare per la propria strada.

16) The Wire. Il serial interamente incentrato sulla droga e che non concede nulla all'immaginazione non poteva che concludersi con momenti di forte drammaticità come la morte del povero Dukie.

15) Seinfeld. La sit-com vincitrice di 10 Emmy si chiude in maniera rocambolesca con i protagonisti che finiscono tutti in tribunale sottoposti ad un delirante processo. Finale quasi profetico visto che dopo la chiusura dello show nessuno degli attori ha più avuto successo tanto che si è parlato di "maledizione di Seinfeld".

il cast di seinfeld

14) Battlestar Galactica. La sci-fiction durata quattro stagioni (2003-2009) lascia molte questioni in sospeso, ma i sopravvisuti all'olocausto Cylone riescono a stabilirsi in una parvenza di mondo abitato da esseri primitivi decidendo di abbandonare la tecnologia e la scienza. Insomma, un ritorno al "buon selvaggio" di rousseauniana memoria.

13) Star Trek: The Next Generation. Serie ambientata un secolo dopo le avventure dell'originale Enterprise. Il serial non ha deluso le aspettative dei "trekkiani" della prima ora dando nuova linfa al genere. L'episodio finale si conclude con il capitano Picard intrappolato nel tempo impegnato a scongiurare la distruzione dell'umanità per mano dell'onnipotente Q.

12) Frasier. La serie incentrata sulle avventure dello psicologoco Frasier Crane/Kelsey Grammer e nata como spin-off del fortunatissimo "Cin-Cin" detiene a tutt'oggi il record di Emmy mai vinti (37). Finale all'insegna del "move on" con il protagonista che lascia i suoi cari, finalmente realizzati, e si trasferisce a Chicago con la sua nuova fiamma Charlotte.

11) The Cosby Show. Da noi meglio conosciuto come i Robinson, il serial che ha sdoganato la famiglia nera della middle class. Visione rassicurante del mondo con Bill Cosby a gigioneggiare su tutto e tutti. Chiusura con il signor e la signore Robinson che danzano sulle note di un valzer passando direttamente dalla fiction alla realtà congiungendosi al pubblico in studio.

10) The Sopranos. La top-ten si apre con la serie cult che ha ridisegnato il genere mafioso. La versione 2.0 del Padrino di Coppola per il cult della HBO ideato da David Chase che racconta la mafia italoamericana attraverso nuovi canoni narrativi. A chi sarebbe mai venuto in mente di mandare un boss dallo psicanalista oppure guardare attraverso il buco della serratura – smascherando sensi di colpa, nevrosi e debolezze – di gangster che all'esterno appaiono arroganti e pieni di sé. Un approccio antropologico premiato Oltreoceano con valanghe di Emmy e Golden Globe. Su tutti campeggia il bravissimo James Gandolfini/Tony Soprano che ancora oggi fatica a scrollarsi di dosso un personaggio ingombrante.

Lorraine Bracco e James Gandolfini durante una seduta del boss

9) Buffy the Vampire Slayer. Dopo sette stagioni la serie "horror teen" che ha lanciato Sarah Michelle Gellar si conclude con il sacrificio di Spike durante la battaglia con il Primo e con Buffy che, scongiurata l'Apocalisse, può cominciare una nuova vita.

8) The Shield. Ottavo posto per lo show che ha rivoluzionato il genere poliziesco. Per la prima volta il protagonista della serie è una carogna che se ne sbatte della redenzione: Vic Mackey, magistralmente interpretato da un magistrale Michael Chiklis, capo dello Strike Team che staziona a Farmington, immaginario quartiere degradato di Los Angeles. Mackey fa il bello e cattivo tempo per tutte e sette le stagioni (2002-2008) passandola sempre, o quasi, liscia. Alla fine diventa difficile non provare empatia per quello che è forse il migliore antieroe mai apparso sul piccolo schermo. Serie creata dal talentuoso Kurt Sutter che sta bissando il successo di The Shield con Sons of Anarchy, con una colonna sonora da brividi.

7) Lost. Serie creata dal geniaccio J.J. Abrams e che ha condizionato la seconda parte degli anni Zero (2004-2010). Le avventure dei naufraghi del nuovo millennio sono state perfino oggetto di tesi di laurea, paradigma dell'uomo contemporaneo in bilico tra tecnologia, filosofia e spiritualità. E' vero il finale ha lasciato tante questioni irrisolte, per altri ancora non ha spiegato nulla. In parte è vero, ma i livelli di dipendenza sul pubblico hanno raggiunto livelli impensabili. Come dimenticare la morte di Jin e Sun, le pazzie di Hugo (tra poco di nuovo in tv con la serie tv Alcatraz), l'insondabile Ben. E come non piangere sulla dissolvenza del labrador Vincent che si accuccia per l'ultima volta su Jack esanime.

jack-lost-6 finale

6) M.A.S.H. Le tragicomiche avventure dell'Ospedale Chirurgico da Campo dell'Esercito (Mobile Army Surgical Hospital) sono forse state la più feroce critica antimilitarista di ogni tempo. Dopo 11 stagioni (1972-1983) la serie si chiude con un episodio di 2 ore e mezza e rimane uno dei finali più visti di sempre.

5) Cheers. In Italia andato in onda come Cin-Cin narra le vicende di Sam/Ted Danson, titolare del "Cheers", e dei clienti che frequentano abitualmente il bar. Nell'ultimo episodio Sam sembra deciso a lasciare Boston e rifarsi una vita con Diane/Shelley Long, ma una volta sull'aereo capisce che il bar è la sua vita, il suo unico vero amore.

4) The Mary Tyler Moore Show. Show andato in onda negli anni Ottanta su Canale 5 che racconta le vicisittudini sentimentali di Mary Tyler Moore/Mary Richards impegnata alla ricerca dell'uomo giusto. Una sorta di Ally McBeal ante-litteram.

3) The Fugitive. Medaglia di bronzo per il serial andato in onda negli USA tra il 1963 e il 1967 e che nell'episodio finale ottenne un record di ascolto con il 72% di share. La serie ha ispirato il film del 1993 con Harrison Ford e un remake ambientato ai giorni nostri durato solo una stagione.

2) St. Elsewhere. Meglio nota come "A Cuore Aperto". Drammone ospedaliero trasmesso in Italia da Rete 4 che racconta le avventure di un gruppo di medici del St. Eligius di Boston. Piccola curiosità tra i protagonisti vi è anche un inedito Denzel Washington agli esordi sul piccolo schermo.

1) Newhart. Primo posto per una sit-com sconosciuta al pubblico italiano incentrata sulle vicende di Dick Loudon/Bob Newhart e sua moglie Joanna/Mary Frann che da New York si trasferiscono in una sperduta cittadina rurale del Vermont abitata da una comunità di svitati.

E' arrivato il momento delle critiche, delle rivalse per le vostre serie preferite e delle classifiche personali: avreste aggiunto altri finali famosi a queste 20 indimenticabili conclusioni d'autore?

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