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Verissimo 2020/2021

Francesco Totti: “Da Ilary Blasi voglio 5 figli. A Cristian non è tutto dovuto per il suo cognome”

Francesco Totti è tra gli ospiti della puntata di ‘Verissimo’ in onda sabato 29 settembre. Il campione della Roma e oggi dirigente ha parlato della sua vita privata. Ha raccontato la sua infanzia, il desiderio di avere altri due figli da Ilary Blasi e il sogno – alla cui realizzazione probabilmente dovrà rinunciare – che il figlio Cristian decida di dedicarsi al tennis.
A cura di Daniela Seclì
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Francesco Totti si è raccontato ai microfoni di ‘Verissimo‘. Il campione della Roma e oggi dirigente, è tra gli ospiti della puntata in onda sabato 29 settembre. Ha parlato a lungo della sua vita privata. Dal 2005 è sposato con Ilary Blasi. Con lei ha tre figli: Cristian, Chanel e Isabel, tuttavia non gli dispiacerebbe affatto averne altri due:

Andiamo verso i 17 anni insieme. Io la vidi in televisione quando faceva la letterina e appena la vidi dissi al mio amico: ‘Lei diventerà mia moglie, sono pazzo di lei'. Allora era un po' diversa, non era così bella, era un po' paffutella. L'ho fatta diventare io più bella. No dai è sempre stata bella, era solo più giovane. Insomma rimango colpito da lei. Un mio amico conosceva la sorella e un giorno eravamo a una festa tutti insieme. La sorella mi ha detto che Ilary era fidanzata. Io ho detto: ‘Ora è fidanzata, poi si vede'. Ci vediamo per la prima volta in un pub, viene incavolata nera perché aveva perso il telefonino. L'incontro è durato 30 secondi poi se n'è andata con la sorella. Poi ho chiesto il suo numero e abbiamo iniziato a scriverci, ma niente di che perché lei era fidanzata ed era proprio ligia. La invito a una partita della Roma, al derby. Faccio una maglia speciale per lei. Ancora non c'era stato niente tra noi, nemmeno un bacio. Ho pensato: ‘Che le scrivo? Ti amo?' poi la cosa migliore mi è sembrata scrivere ‘Sei unica'. Per mostrarla però dovevo fare gol. Mi dovevo impegnare. La sorella, intanto, mi dice che Ilary non può venire e non dormo tutta la notte. Alle 12:30 le scrivo ‘Ciao, come stai?', lei non mi ha risposto. Io pranzo con il telefonino accanto. All'01:45 mi scrive ‘Sto sul treno. Sto venendo a vedere la partita'. Stavo sdraiato sul letto e ho iniziato a saltare, sembravo stupido. Era come se avessi visto la Madonna. Ero tutto contento. Fortunatamente faccio una delle migliori partite in 25 anni di carriera, faccio uno dei miei gol più belli e le dedico quella scritta. Per me lei è unica sia esteticamente che come mamma, come persona, come tutto.  Io sono geloso, non possessivo ma geloso sì, lei è più gelosa di me. Ho detto che volevo cinque figli e Ilary mi ha preso per pazzo. Però piano piano la convincerò. L’amore migliora e con i figli migliorerà ancora di più, il che non significa che faremo altri bambini. Devo trovare il momento giusto per proporglielo. Devo trovare la settimana giusta, in cui è più propensa. Adesso siamo in stand by!”.

La proposta di matrimonio a Ilary Blasi

Francesco Totti ha raccontato come ha fatto la proposta di matrimonio a Ilary Blasi: "L'ho portata in un ristorante, ero d'accordo con il proprietario e aveva chiuso. Arriviamo lì ed era tutto buio. Lei pensava fosse chiuso ma appena ha aperto lo sportello dell'auto è partita una canzone di Celentano, ‘L'emozione non ha voce', la stessa con la quale ci eravamo conosciuti. La cantava un ragazzo che faceva pianobar. C'era una scia di petali rosa fino al tavolo. A metà serata le ho chiesto di sposarmi. Mi ha guardato, mi ha riguardato e poi ha detto sì".

Cristian Totti segue le orme del padre

In questi giorni si è parlato tanto del piccolo Cristian. Il bambino ha 12 anni e di recente è stato protagonista di un gesto di puro fair play. Durante un torneo giovanile ha evitato di fare gol perché ha notato che il portiere era in difficoltà. Francesco Totti ha dichiarato che avrebbe preferito che Cristian scegliesse un altro sport:

“Speravo che facesse un altro sport, tipo il tennista, così potevo seguirlo e girare il mondo. Lui però è innamorato del calcio e fino a quando gli piace e si diverte è giusto che faccia quello che vuole. Fortunatamente ha un papà che ha fatto il calciatore e che potrà valutarlo anche in maniera cruda. Non sarà semplice per lui, ma è un ragazzo come tutti gli altri. Non è che perché si chiama Totti gli è tutto dovuto, anzi, per come siamo fatti io e Ilary, per fare una cosa dovrà impegnarsi più degli altri”.

Francesco Totti racconta la sua infanzia

Francesco Totti è tornato con la mente alla sua infanzia e al rapporto con i suoi genitori, che si sono sempre sacrificati per lui. Suo padre non era solito fargli complimenti, ma lo spronava a fare di più. La madre è stata sempre al suo fianco. Da loro ha appreso valori fondamentali come il rispetto per le persone più grandi:

 “Mio papà non mi ha mai fatto i complimenti, anzi mi ha sempre bastonato. Mi diceva: ‘Sei una pippa, sei una se*a'. Quando facevo due gol mi diceva che dovevo farne quattro. Fino all’ultimo giorno non mi ha mai detto niente, ora però ha detto che gli manca non vedermi più in campo. E forse è stata questa la mia fortuna. I miei genitori mi hanno insegnato i valori giusti, come portare rispetto verso le persone più grandi. Anche mia mamma mi ha aiutato in tutto, veniva a prendermi a scuola e poi mi portava agli allenamenti: ogni giorno si faceva 80 chilometri in macchina. Mia madre è rimasta male quando in terza media sono stato bocciato. Io e altri ragazzi non siamo potuti andare in gita perché avevamo degli impegni calcistici, non hanno raggiunto il numero e tutta la classe ha dovuto rinunciare alla gita. Agli esami di terza media le maestre mi hanno detto ‘Porta questo, questo e questo' e poi mi hanno chiesto tutt'altro”.

Francesco Totti e i 28 anni d'amore alla Roma

Francesco Totti ha parlato dei 28 anni trascorsi sul campo, giocando per la Roma. Il suo più grande orgoglio è avere indossato solo la maglia della squadra per la quale tifava: "Ho cercato in tutti i modi di fare felice il popolo romanista sia in Italia che in Europa. Ero romano, romanista e avevo la fascia di capitano. Avevo una grande responsabilità. Sono entrato nella Roma che avevo 12 anni e sono uscito a 40, sono stati 28 anni d'amore. Restare sempre con la maglia per cui tifavo è stato meraviglioso. I colori della Roma sono la mia seconda pelle". 

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