Francesco Arca: “L’isola di Pietro 4? La farei nonostante la guida spericolata di Chiara Baschetti”
Francesco Arca si è raccontato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. La fiction L'isola di Pietro 3, in cui interpreta il vicequestore Valerio Ruggeri, è giunta al gran finale. L'attore ha commentato l'eventualità che si faccia la quarta stagione. Inoltre, ha ironizzato sulla guida spericolata di Chiara Baschetti e ha raccontato il bellissimo rapporto instaurato con Gianni Morandi. A gennaio tornerà a girare in Spagna, dove ha già all'attivo due fiction. Seppure lontano per lavoro, troverà sempre il modo per stare vicino ai suoi figli Maria Sole e Brando Maria.
Come è stato questo viaggio nei panni del vicequestore Valerio Ruggeri?
Quando mi hanno chiesto di interpretare questo ruolo, ne sono stato felice. Non è un personaggio che segue un cliché. È un commissario di polizia che soffre della Sindrome di Brugada. La malattia lo porta a essere sfuggente, ma quando il suo segreto viene a galla cambia, si apre di più e diventa vulnerabile.
A giudicare dai commenti sui social, il personaggio è stato apprezzato. Non era scontato visto che andava a sostituire quello di Alessandro Ferras, interpretato da Michele Rosiello.
Hai ragione. La sostituzione dei personaggi è sempre una grande bega a cui noi attori dobbiamo far fronte. Non dipende da noi direttamente. Credo che Valerio sia stato apprezzato perché è un personaggio positivo che dà un messaggio importante: nei momenti di difficoltà non bisogna lasciarsi andare. Bisogna andare avanti, combattere, essere attivi e non passivi nei confronti della vita.
Ti piacerebbe sviluppare ulteriormente Valerio in una eventuale quarta stagione?
Per quanto riguarda la quarta stagione, non ho ancora saputo niente. Sono decisioni che spettano ai piani alti. Da questo punto di vista, noi siamo semplice manovalanza. Non so se i produttori vorranno continuare e sviluppare il personaggio di Valerio. Per quanto mi riguarda, è importante che ci siano delle dinamiche interessanti. Andrebbero aggiunte sfumature che devono risultare credibili. Non è sempre semplice.
Mi pare di capire che se ti proponessero un copione interessante lo prenderesti in considerazione.
Assolutamente sì. Ho stretto un rapporto talmente bello con gli altri attori che da un punto di vista umano mi piacerebbe tantissimo fare la quarta stagione. Dal punto di vista lavorativo, invece, bisogna capire se ci siano i presupposti per poterla fare.
Hai ironizzato spesso sulla guida spericolata di Chiara Baschetti sul set. Quindi faresti la quarta stagione nonostante il brivido delle scene in auto con lei?
(Ride, ndr) esatto, nonostante quello rifarei la serie.
Gianni Morandi ha dichiarato che lo consolavi quando il Bologna perdeva, sebbene tu sia un romanista sfegatato.
Conoscere Gianni per me è stato un fulmine a ciel sereno. È una persona bella e umanamente complessa. La sua grande energia vitale ci contagiava tutti. Con lui si era creato un rapporto vero e diretto. Quando vuoi bene a una persona, ti affezioni anche alle sue cose e quando il Bologna perdeva a me dispiaceva. Nonostante la mia fede giallorossa indiscussa, sono diventato anch'io un simpatizzante del Bologna.
Tua madre è una fan di Gianni Morandi. Come ha preso la notizia che avresti lavorato con lui?
È stata felicissima. Mi ha chiesto un video con un saluto e gliel'ho fatto fare. Poi è venuta a trovarmi a Carloforte con i miei figli e la mia compagna. L'ha conosciuto. Quando se l'è trovato davanti è stata abbastanza timida, ma felice di scambiarci due chiacchiere davanti a un caffè.
Tornando alla tua carriera, hai interpretato anche personaggi crudeli come Vincenzo Spanò ne ‘La vita promessa' e uno jihadista nella fiction spagnola ‘Los nuestros'. Da dove attingi la giusta cattiveria per renderli credibili?
Credo che non esista un personaggio buono o cattivo a prescindere. Cerco di trovare a personaggi positivi delle sfumature negative e viceversa. Nel caso di Samir, ad esempio, ho tentato di capire per cosa lottasse quest'uomo. Mi sono chiesto cosa lo abbia spinto a diventare uno jihadista. Anche nel caso di Vincenzo Spanò, che ha sfumature assolutamente negative, mi sono soffermato sul movente della sua cattiveria, che derivava dall'innamoramento folle che ha per Carmela. Dunque in genere mi concentro sui motivi da cui scaturisce la crudeltà.
Attualmente sta andando in onda in Spagna ‘Promesas de Arena' dove interpreti Hayzam. Che bilancio tracci di questa esperienza?
L'esperienza è stata estremamente positiva. Era la mia prima volta da protagonista in una serie spagnola. Quello di ‘Los nuestros' era un ruolo più piccolo. Abbiamo girato in Tunisia, quasi al confine con la Libia e si respiravano le stesse paure che vedevamo negli occhi delle persone. Inoltre, il mio personaggio è arabo. Ho dovuto imparare la lingua lavorando con un coach. È stata una grande sfida. La serie sta andando in onda ogni lunedì su RTVE, sta riscuotendo grande successo. Sono contentissimo perché la critica spagnola ha speso per me parole di supporto per il lavoro svolto. E poi la fiction mi ha aperto altre opportunità. Tra gennaio e febbraio andrò a girare un'altra serie spagnola.
Con Maria Sole e Brando Maria sei un padre molto presente. Quando sei in viaggio per lavoro come fai a far sentire la tua vicinanza ai bambini?
Ne combino di tutti i colori, però con i mezzi di comunicazione moderni è più facile. Con una videochiamata riesci a entrare in casa tua e ad abbracciare i tuoi figli seppure in maniera poco concreta ma molto spirituale. Riesci a parlargli, a confrontarti con loro. E poi, in ogni viaggio che faccio mi porto un oggetto di Maria Sole e di Brando.
Per sentire vicina la tua famiglia?
Per me è un simbolo di responsabilità. Mi ricorda l'impegno che devo mettere in ogni progetto. Ora non lo faccio più solo per me, ma principalmente per loro.
Maria Sole ha 4 anni. Si è già fatta un'idea di che mestiere fai?
Maria Sole mi vede in televisione. Ha capito che faccio l'attore ma non ha ancora ben chiaro il punto. Però è contenta. Certo, non riesce a vedere la puntata intera. Vede dei pezzettini insieme a me e poi torna a fare le sue cose.
In passato hai partecipato a diversi programmi televisivi tra cui dei reality. Ti stuzzica l'idea di tornare a fare tv?
No, adesso sinceramente no. Penso però che il nostro lavoro sia bellissimo perché ti dà continuamente nuovi stimoli. Se dovesse tornarmi la voglia, rifarei tv senza temere il giudizio di nessuno. Adesso, però, sono più concentrato sulla recitazione.
Prossimamente dove ti vedremo?
Mi rivedrete nella fiction ‘La vita promessa' diretta da Ricky Tognazzi e in ‘Vite in fuga' di Luca Ribuoli. Poi sarò in Spagna con un altro progetto per Antena 3 e Netflix, sulla vita di un personaggio spagnolo realmente esistito.