Francesco Arca a L’Arena: “Oggi Rex e James Bond, ma prima ero un tronista”
Francesco Arca è il personaggio protagonista de "L'Arena" di questa settimana. Massimo Giletti celebra l'attore, ex tronista, che è entrato nel cast del prossimo film di James Bond, dove proprio in questi giorni a Roma si stanno tenendo le riprese.
Faccio una parte piccolissima, ma le emozioni sono tante. Stare in un film di James Bond con Daniel Craig, diretto da un regista premio Oscar come Sam Mendes, è importante.
Ma la presenza di Francesco Arca è anche l'occasione per ricordare delle nuove puntate dell'edizione italiana de "Il Commissario Rex", che vede Arca proprio come partner del cane poliziotto più amato della storia della tv. È alla sua terza presenza nella fiction.
Lavorare con lui è bellissimo, ma anche molto duro. Mesi prima che iniziamo a girare, io passo molto tempo con Lucky (il vero nome di Rex, ndr) per tornare a prendere confidenza e creare il giusto feeling. Ma è bellissimo per me fare questa serie.
Poi Massimo Giletti è tornato su quello che ha reso famoso Francesco Arca, il mondo di "Uomini e Donne". Così proprio l'attore racconta come ha vissuto quei momenti di celebrità e di come è riuscito piano piano a togliersi l'immagine scomoda da tronista.
Gestire il post "Uomini e Donne" è stato difficile. L'unico aiuto me l'ha dato la mia famiglia, me l'hanno dato gli amici, che mi hanno costretto a rimanere con i piedi per terra. A 24 anni il mondo mi stava cambiando, da un punto di vista lavorativo sapevo benissimo cosa stavo facendo e dove potevo spingermi. Dal punto di vista della realtà di vita, stavo perdendo la cognizione e nel 2007, sognai mio padre e decisi di tornare a Siena. Sono rimasto là quattro o cinque mesi, con l'affetto della famiglia e degli amici e poi, passaggio successivo, Roma.
Da quel momento Francesco Arca ha cominciato il suo percorso di studi ed è diventato un attore. Determinante quel sogno nel 2007, suo padre oggi non c'è più, è stato quasi un segnale, un uomo suo padre, che gli è mancato molto nel corso degli anni. Una figura indispensabile.
Quando manca un genitore si apre una spaccatura. In questa spaccatura si incuneano dei pensieri, delle azioni che uno fa, che con la presenza del padre sicuramente non avrebbe compiuto. Mia madre ad un certo punto è stata anche "mammo".