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Fossero tutti come Guidolin e Donadoni

Il campionato ricomincia e nulla cambia. Si lamentano difficoltà, perdita di seguito, ma fino a che i linguaggi resteranno invariati, il seguito ci sarà. Pochi provano a gettare acqua sul fuoco. Troppi pochi.
A cura di Andrea Parrella
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La giostra del campionato è ricominciata. Se ne sono accorti tutti, nessuno escluso. Si teme un'emorragia di seguito a causa delle vicende estive che hanno sporcato il calcio, ma si sa bene che sono più le estati in cui gi scandali ci sono, che quelle in cui non si verifichino. A conti fatti, l'emorragia di pubblico non ci sarà, unico motivo per cui l'inversione di tendenza verso il positivo non si verificherà.

Nel frattempo, appunto, sono tutti di nuovo in campo. Ieri hanno cominciato quattro squadre, tra le quali la più discussa Juventus, che manco a farlo apposta (i tifosi della altre squadre non aspettavano altro), si è ritrovata a beneficiare di un errore arbitrale, che in questa sede riteniamo assolutamente normale. Accade che dopo Juventus-Parma il posta gara Sky, che pare spenderà molte energie quest'anno per dare ad Antonio Conte il contentino di una riabilitazione mediatica cominciata ieri con video strappalacrime e toni nostalgici, è il solito di sempre.

Arriva ai microfoni Roberto Donadoni, tecnico del Parma, persona dotata di una strepitosa moderazione e si sottopone alle domande dei giornalisti, orientati a cercare una polemica (anche se premettono sempre di volerle fugare le polemiche) sul fuorigioco che c'era di quello, il rigore che non c'era sull'altro. L'ex cittì della nazionale si è ammirevolmente limitato a spegnere tutte le fiamme con una risposta che dovrebbe essere il presupposto di ogni frequentatore di quell'ambiente. Era più o meno questa:

Questi errori capitano, succede a tutti e si spera che a fine campionato la loro distribuzione sia bilanciata per tutte le squadre.

Nel pomeriggio è successo pure che Francesco Guidolin, alla guida dell'Udinese, abbia chiaramente ammesso a fine partita che la sconfitta con la Fiorentina patita all'ultimo minuto fosse assolutamente meritata, in virtù della supremazia in campo degli avversari. Nessuna traccia di sfortuna tirata in ballo, né di polemica con tizio o caio. E' sorprendente chi si domanda come sia possibile la tranquillità dei diciannovenni dell'Udinese che esordiscono in serie A segnando un gol. Forse manca il terrorismo psicologico di chi li guida? La continua ricerca di pretesti senza cercare, prima di tutto, i propri demeriti?

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Parliamoci chiaro, il calcio si può curare con un'iniezione di onestà, della mitigazione di un ambiente che, come un'acciaieria, non riesce a vivere se non ad alte temperature. Se tutti gli allenatori fossero come Guidolin e Donadoni nello specifico, la gente smetterebbe di seguire il pallone domani stesso, perché educata ai bollori delle televisioni che nulla fanno per calare la fiamma. Ci sarebbero meno spettatori, ma forse sarebbe uno sport più sano. Il marcio non ha un'origine precisa, proviene da un coagulo, del quale coagulo fanno ampiamente parte giornalisti e televisioni, che si divertono, il più delle volte, a parlare d'altro che calcio non sia.

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