Follie da “Serie A”: richiamate la Gialappa’s, c’è da fermare Ferrero
Quando stentano le milanesi, è sempre una Serie A che non ti aspetti. Mentre Walter Mazzarri piangeva lacrime amare, guardandosi bene dal riconoscere i meriti al Maestro Zeman per un sonoro 1-4 con Ekdal fantastar, sui social network impazzava la sequenza di "Tre uomini e una gamba", opera prima di Aldo, Giovanni e Giacomo. La scena è questa: Giovanni, ormai insoddisfatto da una vita di stenti e sacrifici, rivela ad Aldo che con poco più di venti milioni di lire (si, c'erano ancora le lire), è possibile aprire un bar su una spiaggia tropicale e alla domanda "Tu hai mai rischiato nella vita?", la risposta è esilarante: "Una volta ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari". I social, su questo, sono davvero impietosi e non vorremmo essere nei panni di un tifoso dell'Inter in questo momento.
Ma in serata è stato fatto di più da questo folle mondo del calcio in tv, ancora una volta dall'osservato speciale Massimo Ferrero, neopresidente attore e distributore cinematografico della Sampdoria, da tutti amichevolmente chiamato "Er Viperetta". Dopo le promesse ad Ilaria D'Amico di lanciarla nel mondo del cinema, riesce a fare anche di più nel dopopartita di Genoa-Sampdoria: "Volevo dire alla D'Amico che c'ho l'anello al dito, c'ho il Mosquito e la vorrei portare a Ostia Lido, ciao D'Amico". Vi prego, qualcuno intervenga.
In Rai non se la passano poi meglio in quanto a neologismi e nuove trovate lessicali. Enrico Varriale è costretto a fare uno "spiegone" a Walter Mazzarri, suo grande amico, forse intontito dalle 4 pallette cagliaritane: "Mazzarri, abbiamo titolato ‘Harakiri nerazzurro' perché tutto nasce dall'espulsione di Nagatomo'. Da manuale l'intervento di Antonio Conte, CT della Nazionale italiana, a Rai Sport: "Non bisogna mai piangersi sul latte versato". Tutto giusto.
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