Focolaio di Covid al Grande Fratello Usa, 9 persone positive nella produzione
Se fino a poche ore fa circolava, anche accompagnata da una certa dose di ironia, la leggenda che il solo luogo al sicuro dal Covid fosse la casa del Grande Fratello, la ventitreesima edizione americana del reality dimostra che le cose non stanno esattamente così. Stando a quanto riporta Deadline, il database Covid dello Stato di Los Angeles ha rilevato 9 persone positive nello stage 18 dei CBS Studio Center, meglio noti come CBS Radford.
Il focolaio sarebbe legato proprio alla produzione del Grande Fratello, come riportano alcune fonti al giornale americano. I nove test positivi tra i membri del gruppo di lavoro – scrive Deadline – erano stati registrati dal 26 luglio in poi, con buona parte delle persone colpite già tornate al lavoro dopo essere state messe in quarantena, quindi cancellate dall'elenco dei positivi. Nonostante ciò, i casi di contagio si riferirebbero solo ai dipendenti della produzione, ma non ai concorrenti del gioco, 16 in tutto dall'inizio della stagione che risale allo scorso 7 luglio.
Nessun concorrente contagiato
La distribuzione logistica del personale in diverse aree degli studi abbia evitato che le persone contagiate avessero particolari interazioni con i concorrenti del Grande Fratello. La gestione degli spazi e il rispetto dei protocolli di sicurezza avrebbe quindi bloccato il propagarsi del virus in una situazione che impegna un gruppo di lavoro composto complessivamente da circa 500 persone.
Come funziona il Grande Fratello in America
Il Big Brother in versione a stelle e strisce, trasmesso dall'emittente CBS e condotto anche quest'anno da Julie Chen Moonves, è attualmente alla sesta settimana di programmazione. Un adattamento singolare del format internazionale, con i concorrenti suddivisi in quattro gruppi di quattro persone ciascuno: cuori, picche, fiori e quadri.