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Flavio Briatore: “Sardegna bersagliata per il Covid, i radical chic di Capalbio lasciati in pace”

L’imprenditore, ospite di Non è l’Arena, racconta la sua esperienza con il Covid dopo l’estate di polemiche. Sottolinea che gli hanno augurato il peggio e interpreta in una chiave politica la presunta campagna mediatica contro la movida in Sardegna: “La Costa Smeralda sta sulle balle a tutti, della costiera romagnola non ha parlato nessuno”
A cura di Andrea Parrella
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La prima puntata della nuova stagione di Non è l'Arena si apre con il Covid al centro del dibattito. Tra gli ospiti anche Flavio Briatore, protagonista delle cronache estive per la questione discoteche in Sardegna, i commenti negativi al governo per la gestione del Covid e l'infezione da Covid che lo ha colpito personalmente. Uscito completamente dal pericolo, Briatore racconta a Giletti delle sue condizioni di salute:

Io sto benissimo, forse il mio attacco è stato più lieve, ma se il virus è così per me non è stato un problema. La cosa più difficile è stata la quarantena a casa della Santanchè. Ho preferito rimanere a Milano e fare lì le due settimane, durante le quali ho vissuto una gran solitudine.

Tra le affermazioni che più hanno suscitato polemiche c'è stata quella con cui l'imprenditore aveva minimizzato il Covid derubricando a prostatite i suoi problemi di salute. Briatore spiega l'equivoco con un accenno al governatore della Campania De Luca: "Tutti ridono della mia prostatite, ma non la auguro a nessuno, neanche al presidente della Campania che ci rideva sopra. L'anno scorso sono stato malissimo per dieci giorni. Quando sono tornato dalla Sardegna, il 19, ho fatto subito il sierologico ed era negativo. Il giorno dopo sono stato male e credevo si trattasse dello stesso problema di prostatite. Al martedì mattina mi hanno detto che avevo il coronavirus, ma sono arrivato in ospedale con la convinzione di non essere contagiato". Quindi risponde alle polemiche e al clima avverso nei suoi confronti durante l'estate: "Quando auguri qualcosa di brutto a qualcuno, è perché umanamente sei una merda". 

Briatore accenna quindi alla presunta differenza di trattamento riservata a varie zone d'Italia quest'estate, alludendo a una presunta gerarchia della movida segnata da un pregiudizio politico: "C'è stato un attacco bestiale sulla Sardegna e la Costa Smeralda, ovvero a me e al mio locale, che è il più famoso. Io posso garantire che ci sono stati certamente dei contagi, come da tutte le altre parti. I giovani si comportano in modo uguale dappertutto. Della costiera romagnola non ha parlato nessuno, perché la Sardegna sta sulle balle a tutti. I radical chic di Capalbio sono stati lasciati in pace, la clientela della Sardegna no".

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