Fiorello lancia VivaRaiPlay: “Vorrei anche i politici, spero di essere il nuovo Toffanin”
Per molti telespettatori sarà una vera e propria rivoluzione. Fiorello torna in Rai e lo fa, come sempre, nel più originale dei modi possibili: quello inedito. Dal 4 novembre lo showman siciliano sbarca infatti su RaiPlay con VivaRaiPlay, il nuovo show sulla piattaforma streaming della Rai che inaugura una nuova stagione dell'azienda, portando per mano i telespettatori nel mondo della TV on demand. Le anteprime di VivaRaiPlay sono programmate dal 4 all'8 novembre, quando Rai1 e RaiPlay trasmetteranno lo show in simulcast, prima che questo venga trasmesso in esclusiva su RaiPlay dal 13 novembre.
Detto così sembra arabo, ma la questione è molto semplice: Fiorello, il personaggio televisivo in assoluto più popolare d'Italia, è il cavallo di troia della Rai per condurre il pubblico generalista, quello più attaccato alla fruizione tradizionale (lineare) della televisione, nella nuova era della televisione On Demand (quella che lo spettatore può scegliere di vedere quando gli pare).
Alla conferenza stampa di presentazione di VivaRaiPlay erano presenti Fiorello, l'amministratore delegato Fabrizio Salini ed Elena Capparelli, capo Rai digital. Salini ha presentato così il progetto: "Progetto multipiattaforma, raiplay radio e rai1. Per la prima volta a livello internazionale, siamo fieri e orgogliosi. In questo progetto abbiamo avuto tutta la Rai che ha collaborato insieme con la forza della consapevolezza di cosa questo progetto rappresenterà per il servizio pubblico. Come portare tutte le fasce d’età sul mondo digitale, puntando all’alfabetizzazione digitale e Fiorello non poteva essere che il nome migliore".
A che ora va in onda VivaRaiPlay
La parola passa poi a Fiorello, che descrive le caratteristiche di VivaRaiPlay: "Uno show di 15 minuti tra il Tg1 e I soliti ignoti. Ho visto che dopo il Tg1 c’è un crollo totale e poi risale grazie ad Amadeus, mi avete infilato in una fascia complicata". Fiorello aggiunge di voler portare nel suo show anche la politica ("Salini lo sta apprendendo ora", scherza). Mentre una lieta novità riguarda il cast, di cui farà parte anche Vincenzo Mollica: "non posso dire ancora come". Primo intervistato del 13 novembre sarà proprio Salini: "È il nostro ad che è l’inizio di addio, se va male non ne usciamo vivi. Gli chiederò di tutto, dal lavoro alla vita privata, il matrimonio, i figli… io voglio essere il nuovo Toffanin".
Un call center per l'assistenza agli spettatori di RaiPlay
Per assistere i molti che in queste settimane di pubblicità continua che non hanno ancora capito a pieno cosa farà Fiorello su RaiPlay e soprattutto su quale canale andrà in onda, la Rai ha comunicato nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'apertura di un call center (800938362) per ricevere assistenza in caso di problemi tecnici a connettersi con RaiPlay.
Dove e come seguire VivaRaiPlay
Dopo le anteprime trasmesse anche da Rai1, a partire dal 13 novembre VivaRaiPlay sarà solo su RaiPlay. Come è possibile vederlo? Vedere Fiorello su RaiPlay sarà semplicissimo: da computer andando su www.raiplay.it, mentre da smartphone e tablet scaricando l'applicazione RaiPlay, sia da AppStore che da Google Play, e registrandosi con l'inserimento dei propri dati (operazione del tutto sicura, visto che i dati degli utenti sono protetti). Procedura identica per chi è in possesso di una smart TV e vuole vedere VivaRaiPlay comodamente dal proprio televisore: basterà scaricare l'applicazione e inserire i propri dati per accedere.
L'arrivo di Fiorello su RaiPlay non sarà un'operazione fine a se stessa, ma rappresenta il lancio definitivo di una nuova versione della piattaforma, già potenziata dalla Rai negli ultimi anni. Si parte dai numeri importanti raggiunti negli ultimi mesi, con 12 milioni di utenti e 488 milioni di video visti, 200 milioni di ore visualizzate nel 2019, dato che segna una crescita del 75% rispetto all'anno precedente.
Cosa si può vedere su RaiPlay
La vera novità di RaiPlay è che a partire dal 4 novembre si trasformerà in un player del mercato, un vero e proprio canale OTT (Over the top, che sta a significare una piattaforma che sfrutta la rete internet per fornire contenuti e servizi) con contenuti originali, prodotti in casa o acquistati sul mercato, da fornire in esclusiva al proprio pubblico. Attraverso RaiPlay si potranno continuare a vedere i canali Rai in diretta, tra fiction, eventi sportivi, intrattenimento e informazione, e sarà inoltre disponibile l'immenso patrimonio delle Teche Rai. A descrivere le caratteristiche della nuova piattaforma è Elena Capparelli, capo digital Rai: "Tre parole chiave Piattaforma, tutto nuovo, interfaccia inclusa. Una nuova architettura di contenuti e un nuovo posizionamento, entra nel mercato ricco di competitor con una sua cifra. Pubblico, Vogliamo coinvolgerlo ed è variegato, ma è un’offerta gratuita per tutti quindi vogliamo intercettare sia i normali fruitori, sia chi non lo è e soprattutto i giovani che ancora non scelgono Rai nella loro navigazione quotidiana. Offerta, che sposta il posizionamento di Raiplay. Avverrà un salto e il posizionamento si sposterà verso sui contenuti della Rai in maniera estesa e integrata, dalle teche rai ai nuovi canali per apprendere i linguaggi del web".
Quanto costa alla Rai il ritorno di Fiorello?
Anche sui costi dell'operazione Fabrizio Salini ha fornito alcuni dettagli, pur non sbilanciandosi: "È una produzione interna Rai, non è una cosa usuale. Il nostro piano insiste sul portare competenze e risorse che valorizzino il servizio pubblico. È un progetto multipiattaforma che sicuramente si allinea ai compensi previsti, che però non specificherò nel dettaglio".
L'obiettivo non è il pubblico giovane
Che Fiorello sia una anomalia di sistema e che il suo segreto sia esattamente questo, oltre all'enorme talento, lo si intuisce anche dall'intento di questa operazione, che paradossalmente ribalta un mantra della televisione contemporanea, ovvero l'ansia di arrivare a un pubblico giovane. L'obiettivo di VivaRaiPlay è diametralmente opposto: "Vogliamo portare un pubblico di una certa età per dimostrare che possono stare al passo con i tempi […] Non puntiamo ai giovani, che, nel caso, saranno solo una piacevole e inaspettata conseguenza".