Figuraccia per Floris, “diMartedì” non è in diretta e buca la notizia di De Luca
Più che di una figuraccia, si tratta di un buco che dimostra alcune lacune evidenti di cui può soffrire un talk show politico e di attualità che venga registrato. E visto che si parla di un format televisivo della cui crisi si argomenta da mesi, visto il crollo progressivo degli ascolti dei talk show, la notizia fa ancora più rumore. Tutto è accaduto ieri sera a DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris da un anno e mezzo circa, dopo l'addio a Ballarò, su Rai Tre, sostituito da Massimo Giannini. Il talk di Floris, che la settimana scorsa, grazie alla presenza dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino in trasmissione, ha vinto clamorosamente la gara d'ascolti (il precedente era di qualche mese fa) con il diretto concorrente della rete del servizio pubblico, non ha dato in diretta la notizia relativa all'indagine per corruzione nella quale sono coinvolti il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e il suo ex capo della segreteria Nello Mastursi. La notizia della serata, la notizia del giorno in assoluto, vista anche la ripercussione che il fatto può avere sulla politica nazionale, che il talk di La7 non ha dato in diretta ai telespettatori.
Il motivo è che, in buona sostanza, "DiMartedì" è un programma che va in onda parzialmente in diretta. Molte delle interviste che vanno in onda sono registrate e, durante la puntata di martedì 10 novembre 2015 l'arrivo della notizia delle indagini in merito a De Luca è coinciso proprio con la parte del programma che non andava in diretta. A confermare la cosa è stato lo stesso ufficio stampa del programma, come ha riportato TvBlog poco fa, affermando che, al momento della pubblicazione della notizia da parte delle agenzie il programma era ancora in diretta ma "abbiamo provato ad approfondirla un po' perché c'era veramente poco, ma non è uscito nulla in tempo per dare dettagli e fare le verifiche necessarie. E poi è iniziata la parte registrata".
Le indagini sul caso De Luca
Le indagini inerenti il governatore De Luca sono per corruzione per induzione e rivelazioni di segreto d'ufficio. Le indiscrezioni si rincorrevano dal pomeriggio di ieri sul filo rovente che lega la Procura di Napoli ai destini, sempre più precari, della Regione Campania. Dopo le dimissioni di Nello Mastursi, l'ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca, per 36 ore c'era stato il più stretto riserbo sui motivi alla base dell'addio. Le voci hanno successivamente preso consistenza e si sono palesate come ben più drammatiche di quelle ipotizzate: Mastursi risulta indagato nell'ambito di un'inchiesta aperta dalla Procura capitolina che coinvolge anche un magistrato del Tribunale di Napoli Anna Scognamiglio, circostanza che ha fatto scattare l'intervento della procura di Roma, competente a svolgere le indagini sui magistrati del Distretto della Corte di Appello di Napoli. Il fascicolo sarebbe stato aperto da un'intercettazione nella quale il marito del giudice Scognamiglio, Guglielmo Manna, parlando con Mastursi, avrebbe chiesto "un favore" spiegando che in cambio avrebbe fatto "intervenire" la moglie su una vicenda che stava a cuore all'ex capo della segreteria del presidente della Giunta regionale campana.
