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Fico contro Giannini a Ballarò: “E’ un esterno, decisione incomprensibile”

Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai attacca la scelta del servizio pubblico di chiamare a condurre, al posto di Floris, un esterno e non un dipendente interno all’azienda. Polemica che ha le sue ragioni d’essere, ma potrebbe anche essere condizionata da questioni meramente politiche.
A cura di Andrea Parrella
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Il ritorno di Ballarò in una nuova veste comporta solo qualche altro giorno d'attesa, è davvero questione di giorni e martedì Massimo Giannini affronterà l'ex conduttore del programma, che nel frattempo è passato alla corte di La7, preparando un programma speculare. Ad aiutarlo, ma solo per la prima puntata, ci sarà Roberto Benigni, che passeràper un saluto e qualche domanda cui rispondere. Ma una delle questioni di cui più si parla da quando l'ex vicedirettore di Repubblica è diventato una certezza per la Rai 3 di questa stagione televisiva, è la sua posizione professionale rispetto al servizio pubblico, essendo Giannini un esterno e non un dipendente del servizio pubblico. Ad intervenire in merito, oggi, è stato Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, il cui parere in verità si attendeva da qualche settimana. La sua polemica pare essre in linea con un'avversione storica del M5s rispetto al programma "Ballarò" in quanto tale:

Riguardo alla scelta di Massimo Giannini per la conduzione di Ballarò, c'è un punto su cui non si può non riflettere: la Rai, con questa operazione, ammette implicitamente che tra i suoi 1700 giornalisti assunti non ne esiste uno in grado di condurre la trasmissione. Perché non si è valutato di avviare una procedura di selezione interna? Come è possibile che tra i tanti professionisti presenti in Rai non ci sia nessuno che possa ricoprire tale ruolo? Devo pensare allora che i giornalisti Rai non siano seri, capaci, in gamba? Magari qualcuno, ma non tutti.

E non è il solo punto che non pende a favore di Giannini, in quanto a pesare non poco è anche la spesa aggiuntiva che l'assunzione di un esterno comporta al servizio pubblico, visto che uno dei dipendenti già assunti avrebbe certamente avuto per la Rai un costo minore. Continua infatti Fico: "Senza considerare che scegliere un professionista interno comporterebbe un grande risparmio per l'azienda: Giannini si avvarrà di altri collaboratori esterni, mentre un giornalista Rai avrebbe magari coinvolto in questa esperienza altri colleghi. Sarebbe stata una bella occasione per dare un segnale di cambiamento forte e per valorizzare le risorse interne. L'ex vicedirettore di Repubblica e il suo staff potrebbero costare alla tv pubblica circa un milione di euro. Optando per una squadra interna, Viale Mazzini avrebbe invece fatto un'operazione quasi a costo zero. Un modo di operare incomprensibile". Insomma, indipendentemente dal risultato qualitativo e di share, il nuovo Ballarò sembra già alimentare un cospicuo quantitativo di polemiche, a cavallo tra motivazioni di stampo politico e deontologico. Probabilmente Giannini ne era ampiamente consapevole.

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