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Ficarra e Picone votano sì ai referendum 2011

I conduttori di Striscia la Notizia mostrano il loro scetticismo sulla condotta che l’Italia potrebbe avere con le centrali nucleari, illustrano il caso del Lazio sulla privatizzazione dell’acqua e credono che la necessità del legittimo impedimento, Berlusconi se la sia cercata!
A cura di Marianna D Onghia
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picone e ficarra

Dopo l'esplicito parteggiamento di Claudio Bisio per il candidato del centro sinistra, Giuliano Pisapia, a Milano, due volti Mediaset, in qualche modo, si schierano in opposizione al loro presidente: dalle pagine di Oggi, in maniera sarcastica e ironica, come loro solito, Ficarra e Picone hanno parlato dei referendum del 12 e 13 giugno. La Cassazione ha stabilito che ci sarà anche il quesito sul nucleare: la posizione dei due siciliani, in merito alla questione, è sottolineata nell'articolo, nel quale Valentino e Salvatore toccano anche i restanti tre quesiti.

Per quanto riguarda la privatizzazione dell'acqua, i due sono abbastanza informati: le promesse di un taglio alle tariffe o di minori sprechi sono solo baggianate e ne è un esempio il caso del Lazio, regione che ha sperimentato la privatizzazione del prezioso bene naturale, ricavandone costi triplicati. "Ad arricchirsi, anche con il nucleare, sarebbero in pochi", dice Picone. Per quanto riguarda il referundum sul nucleare, i due comici palermitani scherzano sul fatto che l'Italia, da sempre influenzata dai movimenti della potenza mondiale tedesca, proprio davanti ad un tema delicato come quello atomico, non voglia tenere come punto di riferimento la Germania e quindi dire No al nucleare, come la Merkel ha annunciato che la sua nazione farà. I due comici mostrano inoltre una palese sfiducia nei confronti dell'amministrazione Italiana, suolo fertile per incapaci raccomandati e costruttori da strapazzo, che metterebbero a serio repentaglio la sicurezza delle centrali e degli italiani.

Sul legittimo impedimento, che permetterebbe a un imputato di essere assente in aula in maniera giustificata, Ficarra e Picone credono che di un decreto così, che aiuterebbe il premier nei numerosi processi che lo vedono implicato, Berlusconi avrebbe potuto farne a meno, evitando alcune "marachelle", come l'affare Rubygate. Insomma, scherzando scherzando, i due conduttori di Striscia la Notizia hanno fatto sentire la loro voce e spesso i messaggi veicolati dall'ironia pungente, sono quelli che arrivano in maniera più diretta alla gente: siam certi che il loro appello è un incentivazione in più a votare questi referendum.

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