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Femminicidio, Barbara Palombelli riconosce il suo sbaglio: “Chiedo scusa al pubblico e a Mediaset”

Barbara Palombelli ha riconosciuto di non essersi spiegata bene, quando sembrava affermare che gli uomini possano uccidere le donne perché esasperati dai loro comportamenti. La giornalista e conduttrice di Forum ha chiesto scusa sia al pubblico che all’azienda: “Se uno sbaglia a parlare, sbaglia. Non ho autori, non ho auricolari, quindi ho sbagliato io e mi sono scusata”.
A cura di Daniela Seclì
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Barbara Palombelli è finita al centro delle polemiche dopo avere sostenuto, nel corso di una puntata di Forum, che sia lecito chiedersi se gli uomini che commettono femminicidio siano stati in qualche modo esasperati e ha aggiunto: "È una domanda, dobbiamo farcela per forza perché in questa sede, in un tribunale, dobbiamo esaminare tutte le ipotesi". La conduttrice e giornalista, poi, ha minacciato di portare in tribunale tutti coloro che hanno strumentalizzato le sue parole, scatenando una pioggia di insulti. In un'intervista rilasciata a RTL 102.5, nel corso del programma Non stop news, è tornata sui suoi passi.

Barbara Palombelli ritiene di essere stata fraintesa

Barbara Palombelli ha riconosciuto di non essersi spiegata bene, prestando il fianco a fraintendimenti e alla convinzione errata che lei stesse in qualche modo giustificando la violenza sulle donne. Ovviamente lungi da lei accusare le vittime di violenza di essersela cercata in qualche modo. La giornalista ha chiarito:

“Io non mi sono spiegata bene, anche se chi ha visto tutta la causa ha capito perché era una causa sulla rabbia al femminile, con una psicologa in studio, con tutto ciò che poteva fare da contorno a questo tema. Io non mi sono spiegata bene e quindi mi sono scusata con il pubblico e con l’azienda, se uno sbaglia a parlare, sbaglia. Non ho autori, non ho auricolari, quindi ho sbagliato io e mi sono scusata”.

Quindi ha spiegato che ciò che intendeva evidenziare è la necessità di prestare attenzione anche alle dinamiche che si innescano prima che ci sia un caso di femminicidio, in modo tale da trovare il modo di bloccare la violenza prima che si arrivi "a questo terribile esito fatale":

"Ci dobbiamo domandare cosa succede in un rapporto se il tuo amore diventa il tuo aggressore o addirittura il tuo assassino. Io mi sono spiegata male, mi sono scusata ma la domanda di fondo è: quali comportamenti possiamo bloccare prima che la rabbia diventi violenza. È questo il tema che mi interessa, colpa mia se non mi sono spiegata bene, diverso è quello che poi si è scatenato”.

Gli insulti social e la necessità di parlare del femminicidio

Barbara Palombelli, quanto agli insulti ricevuti sui social, ha dichiarato che lei ha una corazza impossibile da scalfire con le cattiverie pubblicate in rete, ma tante persone al suo posto potrebbero riportare un danno psicologico gravissimo dopo una tale gogna pubblica. Ha ribadito quanto sia importante continuare a parlare del femminicidio, per comprendere come disinnescare tanta rabbia e "quali terapie, quali cure, quali meccanismi di difesa possono essere azionati prima del femminicidio". Ritiene che la pena non sia un deterrente sufficiente e in effetti, basta vedere quante donne ancora oggi vengono uccise ogni giorno. Infine, ha ribadito le sue scuse per avere scelto le parole sbagliate:

“A livello personale credo che bisogna imparare da tutto, bisogna stare attenti ad usare le parole e questa è stata una mia mancanza. Però bisogna anche imparare a capire cosa sta accadendo in questo paese dove, da un lato si pensa che sia diventato il paese più permissivo del mondo dove tutti possono fare tutto, dall’altro senza chiedere, senza chiarire, si montano queste ondate di odio e di indignazione, di insulti. È una cosa che è capitato ad altri prima di me e capiterà ad altri dopo, ma da giornalista voglio interrogarmi anche sui limiti di questo sistema. La violenza che è stata esercitata, l’istigazione all’odio contro di me, racconta anche quello qualcosa su questo paese, c’è sempre da imparare".

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