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Fedez Vs Rai, la Vigilanza non ascolterà la versione del rapper: “Avete paura”

Dopo i fatti del Concertone del primo maggio, Fedez aveva chiesto di dare la sua versione dei fatti in commissione di vigilanza, rispondendo alle accuse del direttore di Rai3 Franco Di Mare. Richiesta ritenuta impropria e inopportuna dopo la querela della Rai, quindi respinta, con il rapper che ha commentato: “E voi siete quelli del ‘serve il contraddittorio'”.
A cura di Andrea Parrella
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La guerra tra Fedez e la Rai è ormai dichiarata, dopo la decisione dell'azienda di querelare l'artista in seguito ai fatti del Concertone del primo maggio, con la pubblicazione della telefonata con gli organizzatori dell'evento e i vertici Rai che secondo il rapper gli avevano richiesto una revisione del discorso che avrebbe pronunciato sul palco.

Perché la commissione di Vigilanza ha detto no

Nelle scorse settimane Fedez aveva chiesto di poter essere ascoltato dalla commissione di Vigilanza Rai per rispondere alla ricostruzione del direttore di Rai3 Franco Di Mare – che in buona sostanza lo ha accusato di avere manipolato i fatti – per dare la sua versione. La risposta della commissione è giunta nelle scorse ore, accogliendo all'unanimità la valutazione del presidente della Commissione vigilanza Rai, Alberto Barachini, di non ascoltare il rapper in quanto modalità senza precedenti precedenti, oltre che per le azioni legali in corso intraprese da Rai. Barachini ha definito impropria e inopportuna una soluzione di questo tipo, ma ha accolto le istanze di chi chiedeva comunque di poter avere la versione di Fedez, inviando al rapper una nuova richiesta di una sua memoria sui fatti del Concertone. Lapidario il commento di Fedez sui social:

Paura eh? Quelli del “serve il contraddittorio

Lo sfogo di Fedez dopo la querela

Il rapper due giorni fa si era sfogato pesantemente su Instagram, annunciando di fatto la querela Rai e ricordando gli episodi del primo maggio: "Hanno fatto pressione per farmi togliere i nomi dei leghisti che hanno detto quelle frasi abominevoli e la vicedirettrice di Rai 3 era consapevole delle pressioni che mi sono state fatte. La differenza tra me e voi è che io la telefonata l'ho pubblicata mettendoci la faccia, voi l'avete data ai giornalisti per coprire le loro fonti. Vi siete parati il cu*o, questa è vigliaccheria di Stato". Quindi una serie di interrogativi e contraddizioni: "Come faceva la lega a sapere quello che avrei detto sul palco sei ore dopo? Io lo farei altre mille volte. E la cosa peggiore è che a comunicare la querela della Rai è stato proprio un leghista della commissione di vigilanza riportando le parole della gente del suo partito, ma come ca**o vivete?".

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