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Fedez: “J-Ax mi ha mentito, da Fabio Rovazzi mai gli auguri per Leone. La rottura è una ferita”

Ospite di Peter Gomez a La confessione sul Nove, Fedez racconta per la prima volta la sua versione dei fatti sulla fine della collaborazione e dell’amicizia con Fabio Rovazzi e J-Ax. La separazione sarebbe scaturita da un “tradimento” lavorativo: “Perdendo loro ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita”.
A cura di Valeria Morini
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Fedez si è raccontato in una lunga intervista a La confessione, il programma di Peter Gomez in onda sul canale Nove. Il rapper si è aperto su argomenti decisamente delicati e scomodi. Tra questi la fine dell'amicizia e della collaborazione artistica con J-Ax e Fabio Rovazzi, di cui fino ad ora non erano mai state date le motivazioni in pubblico.

Com'è nata la separazione

Lunghissima la confessione di Fedez, che ha descritto la rottura, non solo professionale ma soprattutto umana, da Rovazzi e J-Ax come "Una ferita grande in cui la risposta più facile e scontata erano i motivi economici. E invece non è stato così. Almeno per me, le motivazioni di Alessandro mi sono state date in parte". La separazione sarebbe avvenuta nei mesi in cui Fedez era a Los Angeles con Chiara Ferragni, quando erano in dolce attesa di Leone. Il tutto scaturito dalla decisione del loro legale di aprire un'altra agenzia, andando contro la madre del rapper:

Non ho perso un socio, con J-Ax e con Fabio Rovazzi ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita. Io e J-Ax c'eravamo separati dal nostro manager e abbiamo aperto un'agenzia, un clima fantastico. Quando è entrato Fabio Rovazzi, è diventato il mio migliore amico. La canzone Andiamo a comandare ci esplose in mano, tutto avvenne in un clima di vera amicizia. Devo capire dove io stesso ho sbagliato, se riesco a parlarne oggi è perché sono stato aiutato dalla mia famiglia e da professionisti. Non so se la separazione è da imputare al mio carattere impulsivo, devo sbatterti quello che penso nella maniera più brutta possibile. L'altro motivo è che probabilmente non servivo più. Sono partito per 5 mesi a Los Angeles, con mia moglie incinta, il periodo più difficile della mia vita. Ero fragile e poco lucido. Quando sono partito, il nostro legale ha aperto una società speculare alla mia, di management e discografia. Non me l'ha detto, l'ha fatto di nascosto in un momento molto fragile. Mentre ero a Los Angeles sono scoppiati problemi nei conti economici, questa persona aveva problemi con mia madre che lavorava con noi. Sono arrivato a mettere in discussione mia madre, cercavo di arginare questi problemi e non son stato accanto a mia moglie. Poi ho intuito che lui voleva diventare il mio manager, mi sono allontanato da lui e lui ha cercato di portarsi a casa la restante parte del gruppo.

La lite con Fabio Rovazzi

"Fabio ha deciso di andare con lui e ci siamo separati a distanza", ha continuato Fedez, "Mi chiedo perché queste cose sono state risolte non dopo ma proprio in quel momento, in cui stavo vivendo l'arrivo del primo figlio". La delusione maggiore sarebbe arrivata dalla chiusura di Rovazzi, che non si sarebbe fatto più sentire e non avrebbe neppure manadto un messaggio di auguri per la nascita di Leone.

Quando è nato mio figlio da Fabio non mi è arrivato neanche un messaggio (da Ax sì). Non mi ha scritto quando Leone non ha passato l'esame dell'udito, per 6 mesi non sapevamo se sarebbe diventato sordo. A Radio Deejay ha detto che mi aveva fatto gli auguri del bambino: capisco non fosse facile dire di no, ma la sua naturalezza mi ha stupito, io avrei cercato di non rispondere. Ho scritto sei canzoni sull'argomento, mai uscite. Mi sono arrivate le scuse di Fabio, ma troppo poco e troppo tardi.

Fedez deluso da J-Ax

Fedez ha quindi raccontato la sua versione riguardo a quello che sarebbe accaduto con J-Ax: "In tutta questa vicenda pensavo che Ax fosse estraneo. Torno a Milano per il nostro ultimo concerto insieme (ma avremmo continuato a essere amici e collaboratori). Scopro che lui sapeva tante cose che non mi ha detto e che era d'accordo con questa persona. Eravamo a fare le prove a Vigevano per il concerto: gli ho detto che avevo bisogno di sapere se lui era un amico o no. Lui mi giurò che non sapeva nulla. Arriviamo a S. Siro, ci abbracciamo, piangiamo. Il giorno dopo Alessandro doveva venire per la prima volta a vedere mio figlio. Mi dice: "Io non vengo. Sapevo tutto ed ero d'accordo. L'ho fatto perché so che non saresti mai salito sul palco con me se avessi saputo questa cosa". Amara la chiusura di Fedez, che lascia intendere come la rottura sia definitiva.

Quello che mi spiace è che non mi ha dato la possibilità di scegliere. Tutte quelle cose che ci siamo dette per me erano sincere, per lui no. Avrei annullato il concerto, mi sarei fatto carico di tutti gli oneri. Dopo fu tutto tremendo, ma non ci sono state cause con Alessandro. C'è forse una cosa con Fabio, ma la cosa più grave, la causa con il legale, ho deciso di chiuderla. Mi rendo conto che Alessandro aveva accumulato il peso del mio carattere. A livello lavorativo ho sempre preso le redini in mano nel bene e nel male. Sono stato duro con lui, ma io non avrei mai fatto una cosa così. Poi lui è sparito, e mi fa pensare che la nostra società fosse una cosa accessoria. So che quello che sto dicendo verrà preso a spizzichi e bocconi sulle testate, non ne trarrò nulla di positivo a parte un po' di serenità. Sono io che uso voi e non voi che usate me. Magari ci sono motivazioni più profonde che non so, ma questo è quello che è successo.

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