1.207 CONDIVISIONI

Fausto Leali espulso dal GF Vip: “Eccessivo squalificarmi, tornassi indietro non parteciperei”

All’indomani della sua squalifica dal Grande Fratello Vip, Fausto Leali manifesta tutta la sua delusione, per essere passato, nelle case di milioni di italiani, come una persona razzista. E per essere stato cacciato dal reality a pochi giorni dall’inizio. A costargli l’espulsione, le parole rivolte ad Enock, fratello di Mario Balotelli, che ha chiamato ‘Ne*ro’. “Ho infranto involontariamente il regolamento, ma non si dica che sono razzista”. E specifica che, tornasse indietro, non parteciperebbe al reality: “Non accetterei più. La squalifica? Una punizione eccessiva”.
A cura di Giulia Turco
1.207 CONDIVISIONI
Immagine

A meno di ventiquattr'ore dalla sua squalifica dal Grande Fratello Vip, Fausto Leali raggiunto da Adnkronos si sfoga su quanto accaduto. E manifesta tutta la sua delusione per essere passato, nelle case di milioni di italiani, come una persona razzista, dopo aver chiamato Enock, fratello di Mario Balotelli, ‘Ne*ro'. Parole che gli sono costate l'espulsione dal reality a pochi giorni dall'inizio. "Ma come si fa a dire che sono razzista?", si giustifica il cantante.

Ho sbagliato perché il termine che ho usato, ‘negro', è ormai considerato offensivo. Ma la verità è che io ho passato talmente tanto tempo con musicisti afroamericani con i quali ho sempre scherzato utilizzando quel termine come fossi uno di loro.

Le parole di Fausto Leali sul rapporto con Enock

Che le sue intenzioni non fossero razziste, il pubblico forse lo ha percepito. Ma come ha voluto spiegargli Alfonso Signorini nel corso della diretta, utilizzare quel termine in modo leggero significa sottovalutare il contesto storico e sociale in cui viviamo. Ad Enock, ad ogni modo, Fausto Leali ha promesso di rivedersi presto a Brescia. Che i rapporti con lui siano buoni lo ha confermato all'Adnkronos:

Con Enock avevamo intrapreso un bellissimo rapporto. Giocavamo e scherzavamo spesso insieme. Comunque, io ho infranto involontariamente il regolamento ed accetto il verdetto. Pure di buon grado perché sono contento di tornare da mia moglie e dal resto della mia famiglia. Ma non si dica che Fausto LEALI è razzista perché è un'eresia.

Fausto Leali sull'esperienza al GfVip

"Il problema è che dopo due giorni che hai il microfono 24 ore su 24 te ne scordi e finisci per parlare senza grande attenzione, come se stessi rilassato in casa. Ma se dici una cavolata in casa con amici fai in tempo a dire: ho sbagliato. Lì no", ammette Leali all'Adnkronos. Già durante la diretta nella casa, il cantante aveva manifestato il suo disagio e si era mostrato quasi pentito di aver preso parte al reality:

È faticoso. Più di quello che pensavo. Lì è pieno di giovani che fanno ginnastica dalla mattina alla sera ma io dopo 10 minuti di stretching non so più che fare. Insomma, purtroppo non ero a mio agio.

Leali chiarisce le frasi su Mussolini

Ma c'è un procedente. A pesare su di lui non sono state solo le frasi dirette ad Enock infatti, ma anche i discorsi sul regime di Mussolini e su quanto di buono avrebbe fatto per il nostro paese. Anche su questo, Fausto Leali ha chiarito: "C'è stato un fraintedimento, mi sono spiegato male anche perché ho fatto un'interpretazione errata di un documentario che avevo visto. E capisco anche le reazioni perché è un periodo storico che è meglio dimenticare". Ma sulla sua opinione politica non si è sbilanciato:

Il voto è segreto. La politica non è il mio campo. Non mi sono mai schierato e non inizierò ora.

La squalifica e il GF Vip che non rifarebbe

Al Corriere, Leali dichiara di avere trovato la squalifica una misura eccessiva: "Penso sia stata una punizione eccessiva ma la regole sono regole e vanno rispettate: se hanno deciso così, la decisione va accettata". Anche per questo, sostiene, tornasse indietro non accetterebbe di partecipare al GF Vip: "No, non accetterei più. Non solo per quello che è successo — spero che con il tempo i leoni da tastiera si stanchino e credo che non sarò ricordato per questo — ma anche perché mi sono sentito un po’ fuori luogo: gli altri inquilini facevano palestra gran parte del tempo. Io no, mi sono ritrovato spesso solo, tra i miei pensieri. Non lo rifarei". E a proposito dell'ondata di indignazione che si è generata sui social e che ha contribuito alla sua espulsione, Leali conclude:

Allora, non avrei dovuto dire nemmeno “Mu” di Mussolini, o “ne” di quell’altra parola. Non avevo considerato che c’è chi lì fuori sta con il mitra puntato e non vede l’ora di vederti sbagliare. So che sui social è stato un disastro, mia moglie mi ha consigliato di non aprirli per non soffrirci troppo. L’eliminazione è stata il colpo finale, ma ho visto che in tanti da quel momento mi hanno capito e hanno espresso solidarietà. Ho sbagliato ma senza voler fare del male a nessuno.

1.207 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views