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Face off, più reality che talent

Sky lancia il suo nuovo talent estivo, direttamente da Hollywood: soggetti interessanti, buone potenzialità. Il solo “ma” è che l’interesse è troppo concentrato sui caratteri dei concorrenti, le loro interazioni, anziché l’affascinante dote che si ritrovano.
A cura di Andrea Parrella
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Face off è il nuovo talent che Sky decide di lanciare per alleviare i calori patiti. Non parrebbe vero, almeno ai telespettatori avvezzi alle generaliste, di vedere qualcosa contrassegnato con l'accezione di novità, almeno in questi mesi, almeno in televisione. Al contrario, Sky, puntando proprio su questa controtendenza e su una fortissima pubblicità comparativa, tende a rimarcare centinaia di volte al giorno che lì, in vacanza, non si va.

A proposito di Face off (Sky Uno, sabato, 21h30), sembra qualcosa di interessante, se non altro per il talento specifico che prova ad illustrarci. Si racconta la competizione fra artisti del make up e il vincitore avrà modo di inserirsi nel mondo del cinema. Senz'altro ha le sue carenze, dando l'impressione di essere un prodotto poco esplorato ed approfondito e di avere uno stampo volutamente giovanilista, dei protagonisti un po' troppo eccentrici e più spazio alle parole anziché alla narrazione, l'illustrazione approfondita delle capacità poste sotto giudizio: nella prima puntata si è optato per una maggiore analisi dei caratteri dei concorrenti, delle possibili combinazioni tra essi, anziché una focalizzazione sulle loro competenze. Qualcosa che tendesse a somigliare ad un reality show più che ad un vero talent.

E' sacrosanto che ad avere un grosso peso sia l'immagine, l'effetto ottico che possano suscitare, sullo spettatore, le creazioni degli artisti in gara. In quanto make up artists l'eccentricità gioca un ruolo decisivo, e questa cosa è percepibile istantaneamente. Ragionando a freddo, c'è di sicuro un po' di sollievo nel notare che il tempo la stia avendo vinta sul vuoto di contenuti, almeno in questo tipo di programmi. E cioè che al centro dell'attenzione, sempre più, vengano messe delle professionalità, delle arti, delle specialità. L'ultimo passo decisivo è quello di far sì che il fattore reality abbia sempre meno peso e che questi si sposti sull'elemento talent, che lo si approfondisca. L'equilibrio tra le due parti è l'unica ricetta possibile affinché questo genere di format possano essere sostenibili a lungo e dare vita a contenuti minimamente considerabili.

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