Fabio Rovazzi: “I talent? Mancano di personalità, non basta più avere una bella voce”
Talent show sì o talent show no? Sull'annosa questione, tanto dibattuta, si pronuncia anche Fabio Rovazzi. L'autore di tormentoni più popolare degli ultimi anni è una delle poche giovani star a non essere uscito da un Amici o da un X-Factor (tutto è nato dal successo sul web e dalla viralità di "Andiamo a comandare") e dice la sua sull'argomento in un'intervista a Oggi.
Se negli ultimi anni i programmi televisivi a tema musicale hanno sfornato dozzine di cantanti, recentemente affermarsi davvero con il successo di divi come Emma Marrone o Mengoni sembra sempre più difficile. Secondo Rovazzi, questi show avrebbero un grande limite:
Penso che siano dei buoni prodotti televisivi ma mancano di un ingrediente fondamentale, la personalità e quindi l'identità degli artisti che vi concorrono. Non basta più avere una bella voce e saper cantare. Chi partecipa a un talent dovrebbe avere idee innovative e saperle comunicare. Agli artisti oggi è richiesto soprattutto questo.
Il successo di Fabio Rovazzi e l'esordio al cinema
Rovazzi ha quindi commentato l'incredibile popolarità raggiunta negli ultimi anni.
All'inizio mi sono sentito un miracolato ma, dopo aver prodotto più di un successo, credo di meritare l’attenzione di cui sono destinatario. Sul web girano tante cose ma non tutte hanno la forza e il talento di imporsi nel tempo. Mi chiamo Fabio e sono un videomaker. Sinceramente non mi presenterei come un cantante.
Ora si darà anche al cinema: reciterà per Gennaro Nunziante (regista dei successi con Checco Zalone) nel film "Il vegetale": "Ho ricevuto decine di proposte negli ultimi due anni ma volevo attendere quella giusta. Con Gennaro ci siamo capiti subito. Mi piace, è un uomo colto e prima di incontrarmi mi ha studiato molto bene. Ha capito alla perfezione il tipo di comicità che potrei interpretare. Speriamo bene!".