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Eto’o e Bolt a Le Iene: il video dell’intervista doppia

Le Iene nell’intervista doppia con Eto’o e Bolt: il calciatore interista e il velocista giamaicano sono opposti nelle scelte di vita, ma uniti nella grandezza del loro talento e nella simpatia della loro persona.
A cura di Marianna D Onghia
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Nell'ultima puntata de Le Iene c'è stato spazio per due interviste multiple: quella di Casciari con i protagonisti di Amici miei e il confronto  botta e risposta tra i due super campioni Eto'o e Bolt.

Il primo è la punta d'oro dell'Inter, arrivato alla corte di Moratti dopo l'esperienza di Barcellona che gli è valsa anche una Coppia dei Campioni: Usain, invece, è campione del mondo in carica nelle distanze dei 100 e 200 metri.

Per i due grandi dello sport Le Iene tirano fuori la loro celebre intervista doppia: stesse domande per diverse risposte, così da mettere a confronto caratteri distinti su argomenti simili. Bolt risponde ai microfoni con un inglese veloce e dal tono basso, l'interista invece alterna la sua lingua ad un ciancicato, ma comprensibile italiano (Eto'o conosce ben 5 lingue).

Dopo le generalità (ovvie per il calciatore), arrivano le risposte sui relativi lavori: Bolt scherza, dicendo che deve solo correre veloce e di certo lo fà più dell'altro intervistato (ride). Si passa all'autocompiacimento: i due sembrano essersi già conosciuti e si pavoneggiano in una gara tra chi è il più bello e il velocista crede di essere più slanciato di Eto'o, che dal canto suo si sente figo.

I presupposti per una simpatica intervista cominciano ad affiorare: l'umiltà, apparente o marcata, dell'interista viene fuori quando sulla domanda in merito alle sue ricchezze risponde " Grazie a Dio credo che entrambi non abbiamo problemi", evitando di elencare i suoi possedimenti: a farlo ci penserà Bolt, affascinato dalle macchine dell'amico calciatore. Il bravo camerunense riga dritto in fatto di donne: dice di averne già 4 in casa, tra moglie e figlie e che gli bastano così. La stupenda confessione di Eto'o precede la modesta risposta di Bolt, che si gode ancora la vita da single e se la passa niente male.

Eto'o appare timido ai microfoni di quella iena dell'intervistatore, che gli chiede le sue misure, ma proprio tutte: il giamaicano, invece, azzarda stime approssimative con le mani, diciamo che si è contenuto.

A questo punto l'inquadratura doppia diventa singola: è tempo di domande ad personam per i due campioni. Eto'o si considera  generoso e molto fiducioso, ma ammette di cancellare una persona dalla sua vita se quello in cui ha confidato viene tradito. Già da piccolo sognava di diventare un calciatore, ma anche la professione dell'avvocato lo attirava: "Alla fine il calciatore ha mangiato l'avvocato" ironizza il camerunense. La sua vittoria più speciale pare essere la Champions con l'Inter, ma Le Iene è un programma italiano quindi potrebbe aver influenzato, sottolineiamo potrebbe.

Samuel racconta della sua infanzia in povertà e della sua attuale esistenza in ricchezza, ma a sopresa si definisce un sempre-povero: la iena gli chiede di non scherzare, ma il calciatore spiega che intende donare tutto ciò che ha prima di morire, insomma un anti Mazzarò Verghiano. La pelle scura del camerunense risalta subito all'occhio di chi lo guarda, ma a notare la differenza sono coloro che non hanno capito che siamo tutti uguali: è questa la verità di Eto'o sulla domanda della iena sul razzismo, di cui ai suoi esordi è stato vittima. Lionel Messi è il Dio del calcio per lui e Materazzi una gran bella persona: i rapporti con la presidenza e i calciatori interisti sono ottimi per Eto'o e la società non può che esserne contenta. Un gioiello così, umano e sportivo, non si può perdere per strada.

Veloce, come il secondo intervistato, è il cambio di inquadratura: "Corro così da quando ero piccolo" è la prima frase di Bolt, che sfreccia nel vento da molto tempo, a quanto pare. Il discorso su bianchi e neri viene ripreso dalla iena e dal velocista per esaltare le doti atletiche e sportive delle persone di colore: a detta di Bolt hanno nel sangue la velocità e l'agilità adatti a sport come atletica, calcio e basket. Il giamaicano detiene il record del mondo sui 100 m di 9 min e 58 secondi e all'intervistatore sorge il dubbio che lo sportivo possa essere stato aiutato dal doping: "ho un talento unico, non avrei motivo di farlo". Gli lasciamo passare la modestia, dato il messaggio positivo mandato da Bolt. Il bel velocista tifa Inter e Manchester United e annovera playstation e console da dj tra le sue passioni.

E' ora per i due intervistati di ricongiungersi, nell'inquadratura e nelle domande. Ultima chicca: su di un'isola deserta Eto'o porterebbe la sua famiglia, mentre Bolt tanta acqua, la sua console di giochi e una donna, non vuole sentirsi solo! Due vite a confronto, due stili diversi, ma due grandissimi campioni.

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