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“Era un copione”: parla Emily Angelillo, l’insegnante di’ Come fare la spesa sui tacchi’ a Detto Fatto

Contatatta da Fanpage.it, Emily Angelillo, la ballerina e insegnante di pole dance protagonista del tutorial Come fare la spesa sui tacchi a Detto Fatto, ha voluto spiegare cosa ci fosse dietro una simile performance, lontana da ogni tipo di sessismo. La 38enne ha sottolineato quanto, invece, con la sua scuola di danza si prodighi affinché le donne siano emancipate libere di sentirsi sempre loro stesse.
A cura di Ilaria Costabile
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In quella che doveva essere la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, uno degli argomenti più discussi è stato il tutorial mandato in onda nel programma Detto Fatto, condotto da Bianca Guaccero su Rai2 che ha da poco fatto ammenda. Protagonista del tutorial su Come fare la spesa sui tacchi è stata Emily Angelillo, ballerina e insegnante di pole dance.

Contattata da Fanpage.it ha raccontato cosa c'era davvero dietro la performance e quanto, da sempre, lotti per l'emancipazione femminile: "Non volevo certo insegnare alle donne a fare la spesa, voleva essere una risata in un momento difficile. Da tutto ciò si è scaturito un polverone, la cosa più brutta è proprio stata come è venuta fuori la mia persona"

Emily, lei innanzitutto nasce come ballerina

Sì, faccio la ballerina e la coreografa da una vita e sono fiera di essere una pole dancer, non faccio mica niente di male, è un'attività, è uno sport. La mia assistente l'ho preparata e in cinque anni è sesta ai campionati mondiali. Una delle mie ragazzine ha fatto Italia's Got Talent facendo commuovere tutta l'Italia, sono una professionista. Era la prima volta per me a Detto Fatto, ho 38 anni non ne ho 21, non sono all'inizio della mia carriera, sono andata lì per fare una lezione, un tutorial.

La scena andata in onda su Rai2 ha lanciato un messaggio al mondo femminile che non ci si sarebbe aspettati dal Servizio Pubblico, non trova?

Io sostengo la femminilità, ho allieve fino ai sessant'anni che hanno avuto un tumore che vengono a cercare di ritrovare la loro femminilità, il loro essere donna, a rimettersi i tacchi, a rimettersi in gioco, anche con una vena ironica e dire nella nostra sala di danza ci sentiamo delle dive, ci mettiamo il tacco, ridiamo un po', non c'è nessun sessismo. Questo, veramente, mi ha spezzato il cuore oggi. Penso che sia stata la giornata più triste della mia vita. Ho fatto tanto lavoro in questi cinque anni in cui ho aperto la scuola, io abito in una piccola città di provincia che si chiama Biella, tra Milano e Torino, Biella non è Milano, non è Torino ho viaggiato per tutto il mondo nella mia carriera artistica da ballerina e a 32 anni ho deciso di dedicarmi ad una vita diversa, ho provato ad avere una famiglia e poi mi sono aperta una scuola. Non ho avuto figli, ma con i miei allievi ho trecento figli.

Il tutorial ha ricevuto accese critiche di sessismo e maschilismo. Come le ha prese?

Io dovevo insegnare a questa ragazza a camminare sui tacchi, mi hanno dato questo spazio e alla fine mi hanno detto questa cosa del supermercato, ma allora perché non mettiamo i tacchi anche al supermercato? Un modo per dire, visto che volevamo renderli confortevoli, normali, sentiamoci nei tacchi come nelle sneakers. Io sto attenta, ad esempio, al mio comportamento social anche su Instagram, perché ho tante bambine a scuola, ci tengo che loro vedano il giusto essere, perché molte volte vengono deviate da quello che si vede sui social, dagli stereotipi che si danno alle donne spesso. Quindi no, da parte mia non c'era alcuno stereotipo.

Una superficialità derivata dagli autori quindi?

Io ho parlato con gli autori, quando sono stata ospitata da loro e, per come sono stata trattata, mi sono sembrate tutte delle persone molto carine e io penso non so se hanno peccato di ingenuità, io credo che loro abbiano fatto altri tutorial. Il siparietto finale sul supermercato andava visto per quello che era, non voglio insegnare assolutamente a nessuno a fare la spesa. Sul loro copione e su come hanno dato il taglio alla cosa non voglio esprimermi perché io non l'ho visto in questo modo, mi hanno dato spazio per insegnare quello che insegno nella mia scuola, che comprende anche questo. Sono una donna anche io e sottolineo con le mie ragazze ogni volta quanto è sottile la linea tra sensualità, femminilità e volgarità, l'attenzione che dò a loro su questa cosa. Io sostengo sempre tutti i miei danzatori. Hanno preso di mira la persona sbagliata.

Si è scatenata anche un'accesa polemica sui social rispetto all'emancipazione della donna. Cosa le hanno detto?

Mi hanno scritto ‘ma perché la donna deve essere solo bella?' Io non ho detto questo, una donna deve sentirsi dentro bella, non sto parlando di stereotipi. Veramente mi dispiace, hanno toccato il lato sbagliato di me. Sessismo veramente no, io vivo per le donne, per l'emancipazione, quando mi hanno scritto ‘benvenuti nel 1950', ho pensato ‘ma non lo avete visto il contesto?' Non volevo assolutamente offendere le donne. Un lavoro di una vita ed essere poi additati per una cosa del genere. Oggi sono stata violentata dalle donne.

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