Enrico Mentana dal Tg La7 risponde alle accuse di Berlusconi: il video
Ogni giorno ormai ci sono dichiarazioni, commenti, repliche sui casi di politica di questi giorni o, per meglio dire, di gossip politico che interessano in primis il Premier Silvio Berlusconi e poi tutto il suo Governo.
Il caso di Ruby Rubacuori è da mesi al centro dell'attenzione mediatica e proprio negli ultimi giorni si sono intensificate anche le dichiarazioni di Berlusconi sulla vicenda. Il Presidente del Consiglio non perde occasione di dichiarare il suo dissenso telefonando in tutte le trasmissioni che parlano del caso Rubygate: l'ultima telefonata in ordine temporale è stata quella fatta durante la trasmissione L'Infedele di La7.
Berlusconi telefona e insulta Gad Lerner usando termini molto forti per criticare il conduttore, il programma e le ospiti presenti definendole "cosidette signore" e in più dopo aver difeso a spada tratta Nicole Minetti ha ordinato a Iva Zanicchi di lasciare il programma.
E proprio in merito a questa telefonata, Enrico Mentana durante il suo Tg La7 ha deciso di parlare apertamente a Silvio Berlusconi anche in seguito alla vicenda avvenuta lunedì nel suo Tg che ha fatto parlare tutti: Daniela Santanchè ha salutato la Littizzetto con il dito medio.
Dopo una lunga introduzione che ha sintetizzato tutti i fatti degli ultimi mesi e il contenuto della telefonata del giorno precedente, Mentana dice: "Presidente, noi facciamo il nostro lavoro, Gad Lerner fa il suo lavoro, tutti noi ovviamente non siamo esenti da critiche. Ma un conto è criticare, un conto è offendere una trasmissione, il suo conduttore, i suoi ospiti e i suoi telespettatori. Detto molto, molto pacatamente. Ancor di più se si è il proprietario di una televisione privata e si telefona a un’altra televisione privata, in qualche modo concorrente".
Mentana poi invita ad avere tutti un senso della misura: "Ci vorrebbe un senso della misura. Perché già tutte le sere noi siamo a parlare di vicende che esigono da parte nostra grande ponderazione e grande capacità – se ci riusciamo – di distinguere, di relativizzare. Ecco, non possiamo però pretendere di farlo se l’esempio, poi, dall’alto è questo, tonitruante, come forse direbbe lei".
Il giornalista quindi cerca di portare la questione su un piano più razionale, meno irruento ed offensivo. Forse si è veramente tutti stanchi di questa situazione imbarazzante in cui, invece di occuparci dei problemi reali del paese, ci si continua ad interessare morbosamente alle abitudini sessuali della classe dirigente. Ci vuole più politica e meno gossip.